Il Bayern è in testa ma non è abituato alla classifica corta | OneFootball

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·6 febbraio 2023

Il Bayern è in testa ma non è abituato alla classifica corta

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Il Bayern torna in testa alla Bundesliga, ma le inseguitrici rimangono là vicino, per una squadra abituata a dominare è una novità

Dopo un periodo zoppicante, fatto di 3 pareggi consecutivi che hanno eroso un vantaggio che già somigliava a una fuga – +5 in classifica – il Bayern è tornato alla vittoria sul campo del Wolfsburg. Al di là di qualche non lieve imperfezione – i 2 gol incassati e l’espulsione di Kimmich – la prestazione è stata di quelle che si fanno notare, anche se da quelle parti si è abituati a fornire dimostrazioni di dominio. Dopo 19 minuti, una doppietta di Coman e un gol di Muller avevano già portato la gara sullo 0-3 e se il copione non è diventato un passatempo è proprio per gli episodi sfavorevoli che hanno contribuito a vivacizzare il tutto.

Nel tutto, c’è anche il fatto che l’Union Berlino tiene il passo e resta a -1, il Borussia Dortmund è a -3 grazie al sonante 5-1 sul Friburgo in uno scontro diretto tra inseguitori e più in generale la classifica è corta, con 6 squadre nel giro di 6 punti. Insolitamente corta, viene da pensare di primo acchito, abituati come siamo da 10 anni a questa parte a vedere Monaco festeggiare il titolo, spesso senza neanche troppo patire. Un monopolio che si esercita, pertanto, non solo attraverso il verdetto finale (e già basterebbe), ma anche mediante un’egemonia si manifesta lungo tutto il percorso. In modo tale che la lotta per il primato di fatto non sembra mai essere aperta per davvero.


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Ma è davvero andata così negli ultimi anni? Proviamo a vedere qual era la situazione a questo punto del percorso nelle edizioni di Bundesliga di questo decennio.

2019-20: alla giornata corrispondente a oggi, la numero 19, il Bayern travolse con 5 gol lo Schalke. Distribuzione democratica dei compiti, come attestano i nomi dei marcatori: Lewandowski, Muller, Goretzka, Thiago Alcantara e Gnabry. In testa c’era il Lipsia e in 6 punti erano racchiuse 5 squadre. A spezzare le illusioni di un torneo più equilibrato ci pensò il sorpasso della settimana successiva e lo 0-0 dello scontro al vertice. Da lì in poi si sarebbe creato il vuoto, tanto da finire il campionato con il Bayern campione con un distacco di 13 punti.

2020-21: due giornate dopo la chiusura del girone d’andata, il margine a favore dei bavaresi è di totale sicurezza, con 7 punti sul coriaceo Lipsia. Ma neanche energizzandosi con tutte le Red Bull del mondo si può pensare di colmare, ridurre o anche solo contenere il passivo in quel limite. A fine campionato il distacco sarà nuovamente in doppia cifra, ancora una volta attestato sui 13 punti.

2021-22: probabilmente è questo il torneo più significativo della forza del Bayern, almeno per quanto riguarda l’ultimo periodo. Al termine del girone d’andata il vuoto determinato da Lewandowski e compagni se non è cosmico, poco ci manca. Sono già 9 i punti di vantaggio sul Borussia Dortmund e proprio l’attaccante polacco viaggia a una media superiore a un gol a partita, pensare di trovare il modo di contrastare lui e la squadra è ai confini della fantascienza. Però, può scattare in questi casi il fattore rilassatezza, troppo divario genera una pausa più o meno inconscioa edc èm quanto capita alla prima di ritorno con la sconfitta a Monaco con il Borussia Monchengladbach. Giochio riaperti? La risposta implacabile arriva alla partita successiva: 4-0 a Colonia, Lewandowski che apre le marcature dopo appena 6 minuti e firma una tripletta. Ciononostante, il Borussia Dortmund non molla, rimane sempre a una distanza che non consente sogni di aggancio ma almeno non è umiliante come in tante stagioni precedenti.

Stanti così le cose, o per meglio dire le abitudini, il Bayern non è troppo abituato a lottare per prendersi quel che crede gli spetti di diritto. Prima o poi inizierà l’allungo decisivo o quest’anno dovrà vivere una situazione nuova? Non resta che aspettare qualche settimana per una risposta.

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