Sampnews24
·24 giugno 2025
Iervolino: «Salernitana-Sampdoria ha rappresentato uno dei momenti più amari della nostra stagione. Sull’arbitraggio dico questo…»

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·24 giugno 2025
Antonio Iervolino, presidente della Salernitana, ha parlato in esclusiva sulle colonne de Il Corriere dello Sport trattando varie tematiche, tra cui il doppio play out contro la Sampdoria. Vi riportiamo di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:
PARTITA – «Salernitana-Sampdoria ha rappresentato, purtroppo, uno dei momenti più amari della nostra stagione. È doveroso da parte mia, tuttavia, sottolineare alcune situazioni che riteniamo gravi e lesive del principio di equità sportiva».
CASO BRESCIA – «Si è giocato il playout un mese dopo la fine della stagione regolare, per l’attesa legata ai controlli sul club lombardo che ha stravolto tempi e preparazione, minando l’integrità della competizione. Chiedo più responsabilità, più rigore, più trasparenza. Regole uguali per tutti ed istituzioni che sappiano proteggere la credibilità del sistema… Il calcio italiano non può permettersi ambiguità».
RETROCESSIONE – «È un misto profondo di amarezza e delusione. Non solo per la retrocessione, ma per come si è consumata. Abbiamo visto svanire anni di sacrifi ci, investimenti e passione. Il calcio dovrebbe premiare il merito, l’impegno, la progettualità. Purtroppo, in questa stagione, abbiamo assistito a episodi che hanno minato la fi ducia nel sistema e nella sua equità».
ARBITRAGGIO – «Assolutamente sì. Quando due episodi identici vengono valutati in modo opposto nella stessa partita, il dubbio non è più un dettaglio, è un grido. E se quel grido non trova ascolto, diventa rabbia. Noi siamo stati penalizzati, questo è un fatto incontrovertibile. E se perdi non solo sul campo, ma anche nelle stanze dove si dovrebbe garantire giustizia, è legittimo parlare di sconfitta doppia».
SOSPENSIONE PARTITA – «La gara dell’Arechi è stata il punto più doloroso, perché ha mostrato una frattura tra le emozioni di una città e la freddezza delle regole. Non giustifico la violenza, mai. Ma comprendo il senso di frustrazione collettiva. Quando si perde la fiducia nel sistema, esplode l’incomprensione. E questo è un segnale d’allarme che le istituzioni calcistiche non possono ignorare. Non è un episodio isolato, è il sintomo di qualcosa di più profondo».