Calcionews24
·5 agosto 2025
Idrissa Touré: «Ero un pazzo, ora sono maturo. Gilardino mi fa vedere il calcio con altri occhi. Al mio arrivo a Pisa mi ha “salvato” un poliziotto tifoso»

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·5 agosto 2025
Autentico, carismatico, un leader silenzioso che si è preso Pisa. Idrissa Touré, centrocampista tedesco di origini guineane, è uno dei simboli della squadra che, sotto la guida di Alberto Gilardino, si appresta a vivere la sua prima, storica stagione in Serie A. Giocatore totale, capace di ricoprire ogni ruolo dal centrocampo in su, è diventato un idolo dei tifosi non solo per le sue prestazioni in campo, ma per la sua schiettezza e la sua personalità. In una lunga e divertente intervista a La Gazzetta dello Sport, Touré si racconta a 360 gradi: dalla sua crescita tattica alla sua maturazione come uomo, fino a un aneddoto incredibile sul suo arrivo in Italia.
LA FORZA DEL GRUPPO NELLA PROMOZIONE – «Il fatto che fossimo una famiglia. Lo dicono sempre tutti, ma l’anno scorso si è creata proprio questa sensazione, questa atmosfera. Tutto questo lo abbiamo portato sul campo e credo abbia avuto un grande effetto su di me. Il mio gol al Cosenza è stato votato dai tifosi come il più bello dell’anno».LA SUA EVOLUZIONE TATTICA – «Penso di sì. Anche da mezzala il mio ruolo prevedeva di uscire in fascia. Poi l’anno scorso Inzaghi ha visto in me il potenziale per giocare esterno, abbiamo provato e ha funzionato. Mi piace molto questo ruolo, si adatta alle mie caratteristiche. Ora Gilardino mi vede anche mezzala e va bene: non è importante la posizione, io do sempre tutto».IL RAPPORTO CON GILARDINO – «Ha buone idee, sa chiaramente come vuole giocare ed è molto carismatico. È una leggenda. Con lui sto imparando molto, mi fa vedere il calcio con altri occhi».COSA HA IMPARATO NEL CALCIO ITALIANO – «La tattica! Quando sono arrivato, era sempre tattica, tattica, tattica, e in Germania non era così. Poi sono migliorato nella visione di gioco: qui servono gambe, tecnica, intelligenza per il gioco».IL SUO MODELLO – «Modric. Non vedo l’ora di affrontarlo. Lui e gli altri giocatori fortissimi che ci sono in A».PERCHÉ È COSÌ AMATO DAI TIFOSI – «A volte me lo chiedo anch’io. Sarà che la gente vede sempre giocatori che dicono le stesse cose, si comportano tutti allo stesso modo, tutti uguali. Io credo di essere più autentico, a volte dico proprio quello che mi passa per la testa e forse è per questo che piaccio ai tifosi».LA SUA MATURAZIONE – «Ero una persona completamente diversa. Ero un po’ più pazzo, un po’ “wild”, senza controllo. Ora sono più maturo, ho una moglie, un figlio che arriva tra 6 settimane».L’INCREDIBILE ANEDDOTO AL SUO ARRIVO IN ITALIA – «Verissimo. Ero sull’aereo e dovevo andare in bagno. Ma stavamo per arrivare quindi l’equipaggio mi disse che dovevo sedermi. Una volta atterrati, lo chiedo di nuovo. Mi dicono che dovevo aspettare che tutti fossero scesi. Come ho detto ero un po’ senza controllo… Così la situazione si è un po’ scaldata, hanno minacciato di chiamare la polizia. Io ho detto “chiamate Obama, chiamate chi volete ma io non torno a sedermi”. Insomma, la polizia è arrivata davvero, mi hanno portato in un ufficio. Ero con mio padre e il mio agente che ha spiegato chi fossi: un nuovo giocatore del Pisa. E a quel punto un agente si è alzato la manica e mi ha mostrato il suo tatuaggio del Pisa con un cuore. “Tranquillo, puoi andare”.
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