PianetaSerieB
·2 settembre 2024
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Prima della sosta per le Nazionali, è andata di scena la quarta giornata del campionato di Serie B, terminata ieri con cinque incontri in contemporanea alle 20:30. La giornata, che ha confermato alcuni aspetti mentre ne ha ribaltati degli altri, ha evidenziato ancora una volta perché la serie cadetta è una delle competizioni più avvincenti dell’intero panorama calcistico. Di seguito i top e i flop della nostra redazione.
Johnsen e l’essenza dell’essere – L’artista è colui che attraverso le azioni (l’arte), riesce ad esprimere con i fatti ciò che il resto della società percepisce ma non sa spiegare. Dennis Johnsen è tutto ciò. Un calciatore che all’interno del rettangolo verde ispira e si lascia ispirare. Uno di quegli elementi che, ondeggiando a braccetto per tutto il campo con il pallone, fa capire a chi lo osserva perché il calcio è lo sport più amato nel nostro paese. Alto, basso, largo, in mezzo al campo. Cambiando la posizione il risultato non varia. Dennis Johnsen è una boccata d’ossigeno per tutti gli amanti del calcio.
Inzaghi, sei sempre tu – Dopo qualche passaggio a vuoto, caratterizzato da scelte più di cuore che di raziocinio, Pippo Inzaghi è tornato quello di un tempo. Leader, carismatico, capace di adattarsi ad ogni situazione. Pippo a Pisa ha trovato un ambiente che necessitava di essere rivitalizzato e di rivitalizzare. Quando si dice trovarsi “al posto giusto nel momento giusto”. Otto punti in quattro partite, due vittorie contro Reggiana e Palermo e due pareggi contro Cittadella e Spezia. Vetta della classifica con sette reti realizzate e quattro subite. I margini di miglioramento sono ancora ampi ma, ciò che più conta, è che nell’ambiente sia tornato l’entusiasmo. Ed Inzaghi in questo è il re.
Frosinone, troppa teoria e poca pratica – La teoria, nel calcio come nella vita, è aspetto tanto importante quanto potenzialmente limitativo. Chi meglio del Frosinone potrebbe confermare ciò, dopo la passata stagione terminata con la retrocessione dalla Serie A? Eppure il progetto ciociaro è chiaro e limpido da anni ormai. Giungere al risultato attraverso una fisionomia precisa. Che poi è stata la fortuna del club. Vivarini, per portare avanti questa filosofia, è il meglio che si potesse trovare sul mercato. Quanto fin qui visto, però, lascia presagire che manca un po’ di praticità. Quel cinismo che spesso è l’ago della bilancia di una partita o di un’intera stagione.
Bisoli, può bastare così – Il Modena, inteso nel senso più largo del club, dopo questa sessione di mercato ha dato dei segnali ben precisi. Dopo la promozione di qualche anno fa in cadetteria e l’essersi assestato per bene nell’ambiente, è giunta l’ora di capire cosa si prova a frequentare i piani alti. Bisoli però continua a tergiversare in un calcio che ormai si è estinto da un po’. Serve cambiare, pelle ed impatto con le partite. Perché se costruisci una squadra per aggredire devi farlo. Altrimenti verrai aggredito. Bisoli, sei avvisato.