I primi 15 giorni del cantiere Chivu: l’analisi sull’Inter in 4 punti – CdS | OneFootball

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·25 giugno 2025

I primi 15 giorni del cantiere Chivu: l’analisi sull’Inter in 4 punti – CdS

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Una quindicina di giorni sono passati da Cristian Chivu annunciato come nuovo allenatore dell’Inter. La sua squadra è ovviamente ancora un cantiere aperto e lo sarà non per poco tempo. Il Corriere dello Sport ha voluto analizzare le cose positive e quelle da migliorare.

BATTESIMO DI FUOCO – Lo scorso 9 giugno Cristian Chivu veniva annunciato come nuovo allenatore dell’Inter. Era un lunedì e nella stessa giornata si era presentato ad Appiano Gentile per svolgere anche il suo primo allenamento ufficiale. Da quella data in avanti, sono già successe diverse cose. Un volo transoceanico, due partite ufficiali al Mondiale per Club, quattro punti raccolti tra Monterrey e Urawa Red Diamonds e questa notte alle 3 italiane la sua Inter può strappare il pass per approdare agli ottavi di finale. Basta anche un pareggio. Il Corriere dello Sport ha voluto analizzare le cose positive e quella ancora da migliorare del nuovo gruppo di Chivu.


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La nuova Inter di Chivu tra aspetti positivi e altri da migliorare

COSE POSITIVE – Chivu con la sua empatia, la sua conoscenza del mondo Inter e la sua esperienza da ex grandissimo giocatore è già riuscito ad entrare nella testa dei giocatori. E questo è sicuramente un bene. Lo stesso Nicolò Barella, vicecapitano e leader nerazzurro, ha proprio parlato recentemente del nuovo allenatore, tirando fuori appunto la parola empatia. Dal punto di vista tattico, il 3-5-2 costruito da Simone Inzaghi è ormai una certezza, anche se giustamente Chivu vorrà mettere pure la sua impronta. E infatti ha già iniziato a cambiare un paio di cose, alzando ad esempio il baricentro della squadra e chiedendo una riaggressione più rapida. Inoltre, il gruppo è solido. Ha spirito e tanto carattere, che riescono a portare l’Inter oltre la stanchezza, tanto da aver saputo recuperare due volte il risultato da situazione di svantaggio.

COSE DA MIGLIORARE – Tra i difetti, peraltro già presenti anche sotto Inzaghi, c’è quello della difficoltà contro le squadre chiuse. All’Inter continua a mancare imprevedibilità e anche se le occasioni non mancano, a volte i nerazzurri pagano la mancanza di cinismo. Ovviamente, permangono ancora le scorie relative al mancato scudetto e alle 5 sberle ricevute in finale di Champions League. Per eliminarle una volte per tutte ci vorrà del tempo, anche la vittoria in extremis contro l’Urawa Reds è stata sicuramente un viatico dal punto di vista mentale. Infine, serve anche qualcosina in più dai nuovi Petar Sucic e Luis Henrique. I due hanno iniziato a fuoco lento, devono ancora carburare.

Fonte: Corriere dello Sport – Pietro Guadagno

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