Calcio e Finanza
·10 ottobre 2024
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·10 ottobre 2024
Per vedere dal vivo un match d’esordio in NBA 2024/25 occorre pagare di più rispetto al corrispettivo della UEFA Champions League. Almeno per quanto riguarda il cosiddetto get-in price, ossia il prezzo minimo d’ingresso all’evento.
Questo il punto centrale dell’analisi di Calcio e Finanza sulle partite delle due competizioni sportive, considerando i due turni iniziali (in modo di conteggiare almeno un match nell’impianto casalingo per ognuna delle squadre partecipanti).
Scendendo nello specifico, in media, il prezzo minimo per le 30 franchigie militanti nel massimo campionato di pallacanestro si aggira intorno ai 64 dollari (circa 59 euro) mentre, per quanto concerne la più celebre competizione UEFA, la quota per le 36 squadre partecipanti si attesta a 45 euro.
Un importo maggiore del +31% che dimostra, mediamente, un target più alto-spendente del basket USA rispetto al calcio europeo, in linea con il costo della vita nei due continenti.
Ulteriore fattore esplicativo del maggior importo “americano” risiede nella capienza media degli impianti delle franchigie (18.790 spettatori), inferiore rispetto a quella degli stadi della Champions League (media pari a 46.300 spettatori, secondo rielaborazione dati CF). Ad esempio, nel caso di Milan e Inter che giocano allo stadio Giuseppe Meazza (75mila posti), il prezzo di un biglietto al terzo anello è nettamente inferiore rispetto a quello minimo di una partita casalinga dei Los Angeles Lakers (19mila posti).
Analizzando la massima competizione calcistica europea per club, si nota immediatamente una contenuta variabilità rispetto alle politiche di prezzo delle società, con gli importi dei biglietti dei primi due turni compresi nella forbice tra 19 e 94 euro.
Si noti che l’UEFA ha imposto un tetto massimo per i prezzi in trasferta, che per la Champions ammonta a 60 euro, non considerato in questa analisi per l’impossibilità di accedere alla tariffa per i supporter della squadra di casa.
Per le prime due giornate, che si sono svolte tra il 17 settembre e il 2 ottobre, la capolista risulta essere il Real Madrid, con i campioni in carica che hanno proposto in vendita il biglietto più economico per assistere alla gara inaugurale con lo Stoccarda a 94 euro.
Seconda nella graduatoria è l’Arsenal, che ha esordito con un match di cartello che l’ha vista sfidare il Paris Saint-Germain per cui i tagliandi più accessibili sono stati proposti a 89 euro.
Chiude la top tre un’altra squadra inglese, l’Aston Villa, che ha affrontato il Bayern Monaco, con un esborso minimo richiesto ai tifosi inglesi di 84 euro, per una partita che rimarrà nella storia del club di Birmingham.
In tabella viene riportata la top 10 delle partite dei primi due turni di Champions con get-in price più alto:
Guardando alle italiane, il Milan comanda la classifica con i 59 euro richiesti per assistere al match con il Liverpool, seguito dalla Juventus che ha stabilito il limite inferiore in linea con la media europea a 45 euro per l’incontro con il PSV Eindhoven.
Segue il Bologna, che alla gara d’esordio al Dall’Ara con lo Shakhtar ha chiesto ai suoi tifosi 40 euro per il tagliando d’ingresso meno caro, con l’Atalanta che invece si è fermata a 34 per la grande notte europea vissuta contro l’Arsenal. Chiude a sorpresa l’Inter, che ha prefissato un minimo di 29 euro per la partita contro lo Stella Rossa.
Spostando il focus sulle partite più economiche, spiccano in coda le squadre tedesche, che aderiscono alla politica di calmieramento dei prezzi promossa del governo, che ha fissato a 19 euro il costo massimo di un ingresso allo stadio senza posto a sedere.
A quota 19 euro è stato offerto anche il match tra Club Brugge e Borussia Dortmund, mentre chiude la classifica la gara tra Shakhtar Donetsk e Atalanta, ospitata dallo stadio casalingo dello Schalke 04 a Gelsenkirchen per via del conflitto in corso in Ucraina.
I biglietti sono infatti stati resi disponibili al prezzo di 15 euro, aderendo di fatto alle linee guida vigenti in Germania, anche per venire incontro ai tifosi casalinghi solo in teoria che devono sobbarcarsi anche i costi della trasferta.
Passando all’NBA, l’analisi sui prezzi minimi dei biglietti si concentra sui primi due turni della stagione 2024/25, in programma tra il 22 e il 27 ottobre. Per ogni importo è stata adottata la conversione da dollari a euro, con un cambio di 0,91 a sfavore della moneta unica del Vecchio Continente.
Secondo quanto raccolto da Sportcasting, i New York Knicks sono in testa a tutte le squadre con un prezzo d’ingresso di circa 250 euro per il match contro gli Indiana Pacers al Madison Square Garden, previsto per il 25 ottobre. Il prezzo d’ingresso per la partita Knicks-Pacers è più caro del 15% rispetto alla partita successiva più costosa.
I Boston Celtics si posizionano al secondo posto, con un prezzo d’ingresso di 218 euro nel match d’esordio con i Knicks al TD Garden il 22 ottobre. Dopo Boston, sono le quattro squadre NBA con sede in California ad avere i biglietti più cari, guidati dai Los Angeles Clippers (180 euro), che debutteranno nella loro nuova casa da 1,8 miliardi di euro, l’Intuit Dome.
In fondo alla classifica gli Utah Jazz che hanno i prezzi dei biglietti più bassi dell’NBA, con un prezzo d’ingresso di soli 10 euro per la prima partita casalinga della stagione. Ecco la classifica completa, con le 30 partite dei primi due turni di NBA e il relativo prezzo minimo del biglietto:
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