Calcio e Finanza
·26 dicembre 2024
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«20 anni di passione, di sfide, di sogni trasformati in realtà, dai campi di periferia alle notti europee. Cinque trofei alzati al cielo, uno Scudetto che ci ha riportato sul tetto d’Italia dopo 33 anni di attesa. 20 anni colmi di una passione irresistibile e che continua a battere in tutti i cuori azzurri. La storia continua!». Con queste parole, a settembre di quest’anno, il Napoli ha celebrato i 20 anni targati Aurelio De Laurentiis.
Una gestione partita da lontano, nel 2004/05 con il campionato di Serie C 1, e culminata nello Scudetto conquistato al termine della stagione 2022/23, con Luciano Spalletti sulla panchina. Nel corso degli anni, Aurelio De Laurentiis ha consolidato un modello di business che gli ha consentito di fare registrare risultati economico finanziari di altissimo livello, tanto da posizionare il Napoli al primo, secondo e terzo posto nella classifica degli utili record in Serie A.
In questi 20 anni di gestione, il Napoli di Aurelio De Laurentiis ha messo insieme ricavi per oltre 3,5 miliardi euro, di cui quasi 700 milioni dalle plusvalenze: su tutti Higuain (Juventus), Cavani (PSG) e Jorginho (Chelsea). Dopo il ritorno in Serie A, a partire dal 2009 il fatturato del club partenopeo ha toccato quota 100 milioni di euro, andando costantemente a crescere. Tolti i primi anni tra Serie C, Serie B e il ritorno in Serie A, si possono sostanzialmente individuare due epoche diverse a livello temporale:
Guardando al risultato netto, dal 2005 a oggi il Napoli di De Laurentiis ha chiuso otto bilanci in rosso e dodici esercizi in utile. Il record negativo risale al 2021, con un rosso di 58 milioni di euro, mentre il miglior risultato netto positivo è quello del 2023. Nell’anno dello Scudetto, il Napoli ha fatto registrare l’utile record della sua storia e il più alto mai fatto segnare nella storia della Serie A: 79,7 milioni di euro. Complessivamente, durante questi 20 anni si registrano utili complessivi per 141,6 milioni di euro.
I risultati raggiunti durante la gestione De Laurentiis, hanno consentito al patron del Napoli di remunerare adeguatamente il CdA. Compensi che rimangono “in famiglia”, considerando che la maggior parte degli amministratori della società appartiene alla famiglia di Aurelio De Laurentiis. Fino al 2014 il CdA del Napoli era formato, oltre che dal presidente degli azzurri, dai figli Edoardo (vicepresidente) e Valentina, da sua moglie Jacqueline (vicepresidente) e da Andrea Chiavelli, suo braccio destro e amministratore delegato del club.
Dal 2015 è entrato nel ramo sportivo della famiglia anche il terzo figlio, Luigi, che fino a quel momento si era occupato principalmente della FilmAuro (società che opera nel settore della produzione e della distribuzione cinematografica e dell’home video e che detiene il controllo del Napoli e dell’altra società calcistica guidata dai De Laurentiis: il Bari).
Il CdA attualmente è formato da:
Negli anni, il compenso ai membri del consiglio d’amministrazione è rimasto alto e stabile a partire dal 2011. Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2024, i compensi sono stati pari a oltre 2,7 milioni di euro, in aumento del 8% rispetto ai 2,5 milioni ricevuti nel corso della stagione 2022/23.
Nelle 20 stagioni in cui Aurelio De Laurentiis è stato alla guida del Napoli, i compensi per il CdA sono stati pari a complessivi 42,7 milioni di euro. Nei primi quattro esercizi, gli amministratori non hanno ricevuto alcun compenso: dopo i 240mila euro del 2009, poi, dal 2011 sono stati 42,5 i milioni di compensi, con una media di oltre 3 milioni a stagione considerando appunto solo le stagioni dal 2011 in avanti.