🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔 | OneFootball

🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔 | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: OneFootball

OneFootball

Diego D'Avanzo·9 gennaio 2024

🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Immagine dell'articolo:🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Thierry Henry ha rilasciato una lunga intervista al podcast Diary of a CEO in cui si è confessato come mai fatto prima, rivelando dei traumi del suo passato recente e della sua infanzia.

Questo browser non è supportato, ne utilizzi uno diverso o installi l'applicazione.

video-poster

L’ex giocatore e attualmente opinionista sportivo presso CBS ha toccato vari temi, raccontando come il periodo della pandemia sia stato difficile ma fondamentale per lui.


OneFootball Video


L’infanzia e le aspettative del padre

“Quando ero piccolo, non ho ricevuto molto amore e affetto. La prima volta che mi ha preso in braccio, mio ​​padre mi ha detto: ‘Questo bambino sarà un grande calciatore’. Da allora in poi sono stato programmato per riuscirci. Mio padre ha preso il controllo totale del mio corpo ed è stato difficile”

Henry vorrebbe poter cambiare il passatto ma allo stesso tempo è conscio dell’effetto che tutto ciò ha scatenato in lui: “Avrei desiderato si comportasse diversamente? Sì, ma se ne stiamo parlando è perché sono diventato un calciatore. Stavamo spesso insieme grazie al calcio, ci vedevamo soprattutto per allenamenti e partite […] era la cosa attraverso cui avrei potuto renderlo felice.

Immagine dell'articolo:🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Essere all’altezza delle sue aspettative è stata una costante della sua carriera: Soddisfarlo è stata la cosa in assoluto più difficile per me da giocatore, non era mai un ‘Sei stato bravo’ ma un ‘Hai sbagliato questo e quello’. Cercavo sempre la sua approvazione che non arrivava mai”.

L’effetto di questo comportamento è stato duplice: “Così ha aiutato l’atleta, facendomi restare con i piedi per terra e spronandomi a migliorare, ma non ha aiutato l’essere umano: il piccolo Thierry”.

Henry racconta poi un aneddoto che esemplifica il rapporto tra i due: A 15 anni vincemmo una gara 6-0. Io segnai tutti i gol. Quando entrammo in auto c’era silenzio, non sapevo se parlare: ‘Sei contento?’ mi chiese. Io risposi di sì. E lui disse: ‘Non dovresti, hai sbagliato questo e quell’altro’. Mi madre mi vide con la testa bassa e pensò che avessimo perso”.


Il suo rapporto con la depressione

Immagine dell'articolo:🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Nonostante le vittorie e i trofei, Henry racconta di aver sempre avuto problemi interiori: Per tutta la mia carriera e da quando sono nato ho sofferto di depressione. Lo sapevo? No. Ho fatto qualcosa a riguardo? Ovviamente no. Mi hanno insegnato che l’importante è andare avanti a prescindere da tutto. Non ho capito cosa mi stesse succedendo perché non mi sono mai fermato.

Questa strategia lo ha portato a non prendersi del tempo per sé nemmeno dopo il ritiro: “Il periodo del Covid è quello in cui mi sono fermato davvero, prima avevo iniziato ad allenare, era un modo per difendermi da quello che mi tormentava. Non ho visto i miei figli per un anno e piangevo ogni giorno,  forse a piangere non ero io ma il piccolo Thierry“.

Durante questo periodo di stop forzato è poi emerso un nuovo lato di Henry: Durante il lockdown piangevo quasi ogni giorno, senza motivo. Doveva succedermi una cosa del genere per comprendere la vulnerabilità. Le lacrime venivano da sole, forse erano lì da tanto tempo. Era strano ma in senso positivo, non potevo più nasconderle”.


Le difficoltà dopo il ritiro dal calcio

Immagine dell'articolo:🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Prima di maturare la scelta del ritiro, Henry ha vissuto anni difficili dal punto di vista fisico: Per 10 anni ho sofferto tutti i giorni per dei dolori ai tendini d’achille. Un giorno mia figlia giocava con me ma non riuscivo a rincorrerla, così le dissi: ‘Hai vinto tu’. In quel momento ho capito che non potevo sopportare il dolore e ho deciso di smettere”.

Subito dopo aver smesso però sono iniziati degli altri problemi: “Quando ti ritiri l’atleta dentro di te muore, non potrai mai più competere a quel livello. La gente non ti insegna a morire. Dopo il ritiro devi affrontare tutti i problemi che hai sempre messo da parte perché giocavi… ma i problemi restano lì”.

L’ex numero 10 è conscio del suo status privilegiato ma comunque puntualizza quanto sia necessario essere consapevoli: “Non mi lamento di come ho vissuto ma non sei preparato a cambiare vita. Quando ti togli il mantello sei nudo con le tue debolezze. Non puoi prendere la stessa medicina di sempre, che spesso è anche il tuo veleno”.


Una nuova prospettiva

Immagine dell'articolo:🥹Henry a cuore aperto: "Depresso fin da bambino" e il rapporto col papà💔

Henry ha poi concluso parlando del suo nuovo stato d’animo e delle scelte che hanno migliorato la sua vita: “Quando ho dovuto salutare di nuovo i miei figli dopo un anno a Montreal tutti hanno iniziato a piangere. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito umano e non solo un calciatore: ‘Allora mi vedono’ ha pensato il piccolo Thierry.

Quel momento è stato decisivo per il futuro dell’ex calciatore: “Ho posato le valigie e ho lasciato il mio lavoro a Montreal: ‘I miei figli amano Thierry, non Henry’ ho pensato.

Un percorso lungo di autoaccettazione e, infine, di una serenità ritrovata: “Parlare con quel bambino interiore è spaventoso perché ti racconta tutto quello che hai evitato per anni. A me ha detto di smettere di mentire ed essere me stesso. Ora sto cercando il giusto equilibrio con il bambino che è dentro di me”.