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·8 giugno 2023

Hazard grande delusione: i peggiori flop della storia del Real Madrid

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Il percorso sportivo di Eden Hazard al Real Madrid sembra ormai giunta al capolinea. Acquistato dai blancos nell’estate del 2019 per non far rimpiangere Cristiano Ronaldo, il belga fin da subito ha palesato difficoltà che hanno rasentato l’impossibile, non riuscendo di fatto a mostrare tutto ciò che aveva precedentemente dimostrato a Londra, sponda Chelsea.

Pressione alle stelle, un’attinenza a competere sempre per raggiungere i massimi traguardi e aspettative eccelse hanno probabilmente schiacciato umanamente e professionalmente il giocatore. L’ambiente madrileno, per la storia che vanta, è considerato tra i più importanti, se non il più importante, di tutto il panorama calcistico mondiale.


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Spesso, però, tale status si infrange contro chi dovrebbe alimentarlo, risultando eccessivamente insorregibile. L’esempio di Hazard, per questo, è il più lampante. Basti pensare che dal 2019 ad oggi le presenze dell’attaccante sono state solo 54, condite da 4 gol. Colui che più di tutti veniva considerato il giocatore adatto per porre la parola fine alla dinastia Messi-Ronaldo, dopo l’avvento nel club più vincente della storia, è rimasto schiacciato dal peso delle aspettative.

Come lui, però, sono diversi i campioni che a Madrid non sono riusciti ad esprimere al meglio il proprio potenziale. Se dovessimo comporre un podio, dopo il belga sarebbe sicuramente il turno di Ricardo Kaka. Acquistato dal Milan nell’estate del 2009 per 65 milioni di euro, il rendimento in terra spagnola ha lasciato non poco rammarico. Dopo aver fatto innamorare il mondo con la sua classe, valida a fargli vincere tutto con la maglia del Diavolo, il brasiliano al fianco di Cristiano Ronaldo, chiamati per riportare il club all’apice dopo stagioni di magra, non è riuscito nel suo intento. Con la camiseta blanca in quattro anni le presenze sono state 85, i gol 23. Infortuni e mancanza di continuità ebbero però la meglio.

Subito dopo i due è il turno di un italiano: Antonio Cassano. Dalle parti di madrid non dimenticheranno di certo l’outfit sfoderato dal talento di Bari Vecchia il giorno della presentazione, ma faticheranno a ricordare altro. Giunto in Spagna con la nomea del ribelle, il club pensavo di riuscire ad addomesticare il carattere del giocatore e a trasformarlo in uno dei top al mondo. Neppure l’approdo di Capello servì nell’intento. Tra il 2006 e il 2007 le presenze furono 19 e i gol 2. Non servirono a garantirgli la riconferma.

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