🔥 Haaland: “Sconfitte? Non siamo retrocessi. Ora ripartiamo” | OneFootball

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·22 novembre 2024

🔥 Haaland: “Sconfitte? Non siamo retrocessi. Ora ripartiamo”

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L’attaccante del Manchester City, Erling Haaland, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sports UK. Di seguito le sue parole riporatte da TMW:

LE SCONFITTE – “Ne abbiamo perse quattro di fila e non è normale in un club come questo. Fa male, è chiaro. La motivazione è più grande che mai per giocare sabato, vincere la partita e rimettersi in corsa. Penso che sia importante semplicemente lasciar andare. È la cosa più difficile, anche nella vita, lasciar andare le cose ed essere tristi e tutto il resto. Ma dobbiamo concentrarci sul prossimo, guardate quante partite ci sono… Non ho pensato alle ultime 4 partite, infatti sono andato in nazionale e ne ho vinte due. Si tratta di ripartire, vivere il presente e guardare al futuro. Non è così grave, non è che siamo retrocessi. Siamo secondi e ci sono un sacco di partite da giocare”.


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LE STAGIONI PRECEDENTI – “Se guardiamo alla stagione del Treble, non siamo stati all’altezza di ciò che abbiamo ottenuto. Quindi, alla fine, non dovremmo pensarci troppo”.

LE RICHIESTE DI GUARDIOLA – “Lui è calmo. Dobbiamo solo fare del nostro meglio perché lui pretende molto. Ci chiede di essere al meglio in ogni allenamento, in ogni partita ed è quello che dobbiamo fare. Cerchiamo subito di vincere la prossima. Concentriamoci sull’allenamento di oggi, sull’allenamento di domani e poi sulla partita. Pep ha la mia piena fiducia. E se mi dice qualcosa, è meglio che io la faccia perché alla fine lui sa cosa è meglio. Quindi sono sicuro che troverà delle soluzioni anche ora”.

GUARDIOLA – “È esattamente come me lo aspettavo. È il miglior manager del mondo e credo che lo sappiamo tutti. Ed è probabilmente il migliore che sia mai esistito sulla terra. Mi aspettavo un sacco di cose da lui e lui mi ha dato il massimo ogni singolo secondo. Sono super felice e lo si vede anche quando gioco. Vuole sempre la perfezione ma la perfezione non esiste. Quello che conta è vincere trofei”.

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