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·27 maggio 2025
Gullit: «Vialli allegro e divertente, al Chelsea andò così. Il mio Milan oggi vende i big. E su Reijnders e Gimenez vi dico che…»

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·27 maggio 2025
Ruud Gullit, leggenda olandese e icona del Milan stellare di Sacchi, ha onorato con la sua presenza la Fondazione Vialli e Mauro Golf Cup. Ieri, il «Tulipano Nero», Pallone d’Oro e campione indiscusso, ha scambiato il pallone da calcio con le mazze da golf per sostenere la ricerca, testimoniando ancora il legame indissolubile tra campioni. Ecco la sua intervista su Tuttosport.
COME STA – «Molto bene. Contento di aver accettato l’invito per la Vialli Mauro Golf Cup. Per me è la prima volta. Un’ottima occasione per fare beneficenza e rincontrare vecchi amici».
LA COSA DI VIALLI CHE VIENE IN MENTE – «L’allegria che lo ha sempre accompagnato in campo. La voglia di divertirsi…».
INSIEME AL CHELSEA – «All’epoca se Gianluca rimaneva in panchina era solo perché avevo a disposizione altri grandi calciatori che stavano facendo bene, come Mark Hughes. Poi c’erano Zola, André Flo… Era difficile tenerlo fuori, mi faceva male, ma pensavo al bene della squadra. E poi con me alla guida abbiamo vinto, quindi alla fine ho avuto ragione (ride, ndr)»
LA CRISI DEL MILAN – «Non è una brutta squadra. Sinceramente non so cosa sia successo quest’anno».
REIJNDERS – «Tijjani ha appena firmato un nuovo contratto, ma nel calcio di oggi può non significa re nulla. È un grande giocatore: è venuto al Milan per vincere dei trofei. Se non dovessero crearsi i presupposti per farlo, è normale che prima o poi possa decidere di andare via. Non credo sia questo il caso, ma, ecco, c’è da stare attenti… Se scegliesse di lasciare l’Italia, sarebbe una perdita incredibile per i rossoneri. Un tempo i grandi campioni venivano al Milan, oggi la società si trova costretta a doverli vendere…».
GIMENEZ – «Santiago in Olanda ha giocato molto bene. Credo abbia bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi della Serie A. Dalle nostre parti hai occasione di sbagliare, in Italia no».
ANCHE VAN BASTEN FATICO’ AL PRIMO ANNO – «Vero, però lui ebbe a che fare anche con diversi problemi fisici»