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·6 luglio 2025

Guida intergalattica alla trequarti offensiva del Como

Immagine dell'articolo:Guida intergalattica alla trequarti offensiva del Como

Il mercato del Como è iniziato così come si era conclusa la scorsa stagione, in un crescendo verticale in cui si riflette l’ambizione del club di scalare le gerarchie del calcio italiano bruciando le tappe. Alla domanda: “Quanti esterni e trequartisti vuoi comprare?”, il Como risponde: “”. Siamo solo al 4 di luglio e la società lariana ha già formalizzato gli acquisti di Martin Baturina, talentuoso trequartista della Dinamo Zagabria, Jesús Rodríguez, esterno e gioiellino del Betis, Jayden Addai, promettente ala dell’AZ Alkmaar, mentre si aspetta solo l’ufficialità per Nicolas Kühn, numero 10 del Celtic. Il tutto, per una cifra complessiva vicina ai 100 milioni di euro.

I quattro innesti nell’ultimo terzo di campo, tutti estremamente giovani, promettenti e futuribili, si vanno ad aggiungere a un reparto già folto e pieno di talento: oltre alla permanenza del diamante Nico Paz, del versatile Da Cunha (che ormai ha abbassato il suo raggio d’azione) e del misterioso Dele Alli sulla trequarti, i lariani hanno già a disposizione Diao e Strefezza sugli esterni (oltre a Fadera in uscita e al giovane iracheno Ali Jasim, in procinto di partire in prestito). Dunque, tirando le somme, verosimilmente sette o otto giocatori si contenderanno la miseria di tre posti. Relegare tutto questo talento in panchina per noi è una sofferenza, per Cesc di settimana in settimana la scelta sarà ludibrio puro. Urge però operare una distinzione tra le varie zone di competenza, per riuscire ad orientarci in questo traffico offensivo e capire come potrà schierarsi l’attacco del Como nella prossima stagione.


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Como, a sinistra ci sono gli ex Betis Diao e Jesus Rodriguez

A contendersi il ruolo da questa parte saranno probabilmente Diao e il neo acquisto Jesús Rodríguez: entrambi classe 2005, entrambi prelevati dal Betis Siviglia, entrambi strutturati (185 cm) e veloci, i due hanno in comune anche la posizione di campo preferita.

Tuttavia, mentre Diao fa della progressione e della fisicità le sue armi principali, Rodríguez è dribblomane associativo, rapido, forte nell’uno contro uno e abituato anche a venire dentro al campo. 21 presenze e 2 reti l’anno scorso in Liga – oltre a buone prestazioni in Conference League – possono sembrare un bottino esiguo, ma lo stesso Diao lo scorso gennaio non arrivava dal Betis con la fama del goleador. Nel sistema di Fàbregas potrebbero rivelarsi due alternative perfettamente complementari e interscambiabili. Dire oggi con certezza chi sarà a prendersi la titolarità, se mai si formeranno delle gerarchie, è come lanciare una moneta.

Como, Paz e/o Baturina come sulla Trequarti

L’acquisto di Martin Baturina, numero 10 puro nato nel 2003, 6 reti e 12 assist tra campionato croato e Champions nella scorsa stagione, induceva a pensare all’impossibilità di trattenere il miglior giovane della passata Serie A. Invece, Nico Paz resterà per un altro anno a incantare le sponde del Lago: quale altra squadra italiana può vantare un dualismo del genere, per qualità ed età media in una singola posizione?

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Probabilmente nessuna. Simili per compiti e funzioni, diversi per modalità di svolgimento e zolle di campo preferite, Paz e Baturina avrebbero le caratteristiche e l’intelligenza tattica per giocare anche insieme: più muscolare e totale il primo, abituato a strappare rientrando da destra a sinistra, pronto in qualsiasi momento alla giocata vincente (un’imbucata o un tiro dalla distanza), brevilineo e associativo il secondo, col vizio del passaggio decisivo partendo dal centro sinistra. Pur considerando l’inamovibilità dell’argentino dal fulcro dei meccanismi offensivi di Fàbregas, per le sue capacità di visione e dialogo Baturina troverà sicuramente spazio. Che sia come ricambio di Paz, da trequartista di sinistra o da falsa mezz’ala in stile Da Cunha.

Como, c’è Kühn a destra con Strefezza e Addai

Il versante destro è ancora più affollato, ma sembra più fattibile definire una graduatoria. Con l’acquisto di Nicolas Kühn, esterno tedesco classe 2000, arriva un giocatore pronto a prendersi la titolarità: reduce da una stagione da 21 gol e 15 assist, l’ex Celtic è un 10 funambolico che salta l’uomo e ama partire largo per accentrarsi sul suo mancino, con cui è in grado di inventare tracce nascoste per i compagni o concludere a giro sul palo lontano. La Scottish Premier League non è la Serie A, potrebbe volerci un normale periodo di adattamento, ma la qualità del giocatore è fuori discussione.

Proverà a insidiarlo Jayden Addai, esterno mancino nato nel 2005 prelevato per 14 milioni dall’AZ, con cui ha collezionato 17 presenze (solo 3 dal 1’) e 1 gol. Nonostante abbia ancora molto da dimostrare, l’olandese aggiunge caratteristiche che mancavano da quella parte: una straordinaria forza nell’uno contro uno, condotto con potenza e strappi brucianti a una velocità a tratti irresistibile, con l’abitudine di venire dentro al campo e trovare la giocata vincente. Potrebbe rivelarsi un’arma micidiale a gara in corso.

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Infine, vietato dimenticarsi di Gabriel Strefezza: ha ottenuto la promozione con il club e Fàbregas ha più volte elogiato la sua intelligenza tattica e la sua capacità di incidere. 6 gol e 4 assist preziosi lo scorso anno: se dovesse rimanere, potrebbe rivestire un importante ruolo di jolly, in grado di agire su tutte le zolle della trequarti.

Ok, ma quindi con che modulo giocherà il Como?

L’arrivo di Morata pare cosa fatta, in più in rosa ci sono Cutrone, Douvikas e Belotti. In due (almeno) partiranno. La direzione, dunque, sembrerebbe quella di proseguire con il 4-2-3-1, mantenendo un riferimento di ruolo là davanti: non uno straordinario cannoniere, ma una punta in grado di fare movimento, associarsi con i compagni ed esaltare la qualità creativa e le doti realizzative dei trequartisti.

Ma la testa di Fàbregas frulla di idee, dunque è lecito aspettarsi di tutto. Una soluzione proposta spesso nel finale della scorsa stagione è stata il 4-3-3, con Nico Paz nel ruolo di falso nueve e una mezz’ala di qualità in più in mezzo al campo. Proposta ancor più percorribile nella prossima stagione, vista l’abbondanza, la qualità e l’intercambiabilità degli interpreti a disposizione. Non sorprenderebbe neanche l’ipotesi di vedere Diao come riferimento avanzato, in una partita preparata nella ricerca dell’attacco alla profondità. Con questa abbondanza di alternative, un pittore visionario come Cesc potrà disporre di una tavolozza già fornita di tutti i colori di cui ha bisogno per realizzare le più diverse sfumature. Non vediamo l’ora di ammirare l’opera quando sarà completa.

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