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·1 luglio 2025

Grønbæk, il “malessere” biondo arrivato per trasformare il Genoa

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Capello biondo, sguardo deciso, mocassino in pelle e tatuaggi in bella vista. Si è presentato così il nuovo acquisto del Genoa Albert Grønbæk. Se venisse fuori che sa anche fare un’ottima carbonara sarebbe il ritratto perfetto di quelli che sui social chiamano “malesseri”. Chiaramente è solo una provocazione, nessuno mette in dubbio la bontà del ragazzo. Anche perché, tra l’altro, tra i suoi tatuaggi ci sono Pluto e Winnie the Pooh sul braccio destro e l’italianissima scritta Amore sulla mano sinistra. Simboli che non lasciano certo presagire qualcosa di spiacevole. Ma non siamo qui per parlare della persona, bensì per analizzare il calciatore.

Arrivato dal Rennes in prestito con diritto di riscatto intorno ai 10 milioni di euro, Albert Grønbæk è il terzo colpo estivo, dopo Ellertson e Stanciu. Tre innesti che rifanno il look al centrocampo di mister Vieira. Ma è soprattutto quest’ultimo che accende le speranze dei tifosi rossoblù, non solo per le sue potenzialità. Difatti il classe 2001 danese è stato subito paragonato a un vecchio beniamino dei genoani, che lo ricorda per il nome di battesimo e per la provenienza nordica. Si tratta di Gudmundsson, un profilo che agisce nella stessa zona di campo ma si differenzia per caratteristiche tecniche.


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Chi è Albert Grønbæk

Nato in Danimarca nel 2001, Albert Grønbæk si sviluppa nell’Aarhus, la stessa squadra da cui l’Inter ha prelevato Yann Bisseck per intenderci. Il centrocampista si è poi lanciato con la maglia del Bodø/Glimt. Nel 2024 approda poi al Rennes per 15 milioni e a gennaio viene ceduto in prestito al Southampton. Nell’ultima stagione, però, a causa di infortuni e problemi tecnico-tattici, il danese non è riuscito a mettersi in mostra. Ora al Genoa avrà una nuova chance per rilanciarsi.

Il classe 2001 è un centrocampista di fantasia, che può essere impiegato come mezzala, come trequartista o addirittura come ala sinistra. La sua migliore caratteristica è certamente la qualità, tanto che eccelle nel controllo palla e nel dribbling. È un ottimo creatore di gioco e un discreto finalizzatore: calcia bene con il destro, meno bene con il mancino e di testa. La sua zona di pertinenza è il centro-sinistra della metà campo offensiva. In questa zolla si muove bene tra le linee, cercando di ricevere palla negli spazi e creare (anche dal nulla) una palla gol.

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Senza palla Grønbæk ha buone attitudini difensive e non ha problemi a dare una mano in un blocco basso. Alto 181 centimetri, sul piano fisico non è piazzatissimo, ma ha una buona agilità e una buona velocità. Nello scacchiere di Vieira il centrocampista danese potrebbe risultare molto utile nel ruolo di mezzala sinistra con il compito di spettinare le difese avversarie per poi attaccarle. In alternativa può agire da trequartista puro dietro la punta o largo a sinistra in un ipotetico 4-2-3-1.

Il ruolo e il suo coinvolgimento sono tutti da scoprire, le sue qualità da riscoprire. Albert Grønbæk ha sicuramente del talento, in parte espresso e in parte ancora no. Come visto non è proprio un profilo sovrapponibile a Gudmundsson, però potrebbe davvero ripercorrere ciò che ha fatto l’islandese in Liguria. Insomma l’ex Rennes e Southampton ha bisogno del Genoa e il Genoa ha bisogno di lui. Se Vieira riuscirà a estrarre la vera essenza del talento danese allora potrebbe essere davvero l’inizio di un nuovo sodalizio tra il Grifone e un numero 11 nordico.

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