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·30 giugno 2024

Gravina: «Con Spalletti progetto pluriennale, ma ci saranno riflessioni»

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Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto in conferenza stampa per parlare del flop a EURO 2024 dell’Italia. Gli Azzurri hanno interrotto il loro percorso nella competizione a seguito della sconfitta per 2-0 contro la Svizzera agli ottavi di finale, un risultato pessimo figlio di prestazioni quasi mai all’altezza della situazione.

«E’ una giornata particolare, il nostro appuntamento con EURO 2024 si è concluso ieri. Tanti sentimenti e riflessioni che si accavallano. Non siamo riusciti a reagire ad alcuni limiti oggettivi che abbiamo evidenziato. Questa è la delusione sulla quale dobbiamo riflettere, una riflessione che ieri abbiamo fatto insieme io, il mister, Buffon e tutta la squadra. I ragazzi hanno condiviso con noi questa delusione, sono state tutte divise equamente le responsabilità», ha esordito il presidente federale.


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«Non abbiamo nulla da nascondere, ma dobbiamo continuare a essere responsabili. Ieri sera abbiamo fatto una lunga chiacchierata anche col mister e credo sia impensabile abbandonare la strada di un progetto pluriennale dopo 8-9 mesi di attività. C’è da cambiare qualcosa? Certamente sì. C’è da rivedere anche qualcosa in termini di approccio. Ci saranno delle riflessioni profonde. Quando si cade come è successo a noi bisogna avere la capacità di rialzarsi, con la forza del progetto, delle idee e del lavoro», ha proseguito il numero uno della FIGC.

«Io i problemi li affronto così, non ho la cultura di scappare. Vanno distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche. Nel nostro progetto è centrale un allenatore che è subentrato da 9-10 gare, con scarsa possibilità di avere a disposizione i calciatori, in un panorama che vede poco più di 100 selezionabili per l’Italia e che dipende anche da alcune norme che mirano a ridurre sempre il più possibile lo spazio per la Nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia e deve lavorare, ci vuole pazienza. Dobbiamo pensare ad attivare la politica della valorizzazione del talento, perché il talento c’è e lo dimostrano le Nazionali giovanili», ha concluso.

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