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·2 luglio 2025

Gol reali riprodotti ai videogiochi: un gamer vince contro la Serie A in Tribunale

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Riprodurre azioni da gol reali tramite videogiochi non viola i diritti audiovisivi della Lega Serie A. Lo ha stabilito il Tribunale di Genova, che ha dato ragione a un gamer contrapposto all’ente organizzatore del massimo campionato italiano, nel giudizio cautelare avviato proprio da quest’ultimo.

Con il proprio ricorso, la Lega ha chiesto al Tribunale di affermare che i “diritti audiovisivi” su eventi sportivi dalla stessa gestiti, debbano ritenersi estesi anche alle immagini di partite “giocate” alla console e ispirate alle azioni di gioco reale. Secondo la tesi della Lega, dette immagini costituirebbero infatti delle riproduzioni in grafica animata delle immagini tutelate dalle norme in materia di diritti audiovisivi e, pertanto, non dovrebbero essere realizzate, né tantomeno diffuse, perché in contrasto con i diritti dalla stessa rivendicati.


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In particolare, sempre secondo la Lega, le specifiche azioni di gioco virtuali ispirate ad azioni reali, sarebbero assimilabili ai cosiddetti highlights delle azioni di gioco reali, soggetti a tutela (e mercato) rafforzata e specifica.

Il Tribunale di Genova ha integralmente accolto gli argomenti difensivi elaborati dallo studio legale LEXIA, che ha assistito il gamer, e affermato che le azioni di gioco eseguite alla console non costituiscono una rielaborazione grafica delle immagini dell’evento sportivo reali gestite dalla Lega, né sono assimilabili agli highlights neppure in termini di mero pubblico, per essere il risultato dell’abilità del gamer, il quale ha a sua volta dei diritti soggettivi.

Pertanto, la realizzazione e diffusione di azioni di gioco mediante videogame, ancorché ispirate ad azioni di gioco reali, è libera e non si pone in contrasto con alcuna norma di tutela dei cosiddetti “diritti audiovisivi” di cui è titolare la Lega (insieme alle squadre di calcio).

La decisione del Tribunale afferma il valore della libertà creativa dei gamer, fissando un principio chiaro a tutela dell’autonomia dell’esperienza videoludica rispetto al calcio tradizionale. Allo stesso tempo chiarisce il perimetro dei cosiddetti “diritti audiovisivi”, respingendo ogni tentativo dei titolari di tali diritti di estenderne l’ambito a contesti diversi dal calcio tradizionale.

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