Gli eredi Del Vecchio all’incasso: azioni EssilorLuxottica in vendita per pagare i debiti | OneFootball

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·5 ottobre 2023

Gli eredi Del Vecchio all’incasso: azioni EssilorLuxottica in vendita per pagare i debiti

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Leonardo Del Vecchio è deceduto il 27 giugno 2022 e la sua eredità, i cui beneficiari sono i sei figli, non ha ancora trovato una definizione che vada bene agli eredi. Infatti, tre di questi hanno accettato con beneficio di inventario il testamento del padre e ora non sono d’accordo nemmeno con il pagamento dei debiti lasciati dal patron di ExorLuxottica.

Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, il saldo dei debiti è una questione che riguarda anche il tribunale di Milano. I pomi della discordia vanno dalle case, a Roma e in Costa Azzurra, lasciate alla vedova Nicoletta Zampillo (che per questo non è tecnicamente erede), ai 2 milioni di azioni Essilux lasciati al delfino Francesco Milleri e le tasse di successione e altre spese milionarie dovute all’alto tenore di vita dell’imprenditore. In tutto si parla di centinaia di milioni di euro.


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Per sistemare queste partite debitorie, fra luglio e settembre di quest’anno gli eredi hanno messo in vendita una serie di beni compresi nell’inventario chiuso a marzo. Fra questi non ci sono soltanto l’esclusivo superyacht da 62 metri Moneikos, valutato dalla famiglia quasi 28 milioni di euro, e il jet aziendale Gulfstream G650 (70 milioni il valore da listino), ma anche un pacchetto di 60 mila titoli di EssilorLuxottica dal valore attuale di oltre 10 milioni di euro.

Le azioni messe in vendita sono corpose: valgono quasi tre volte il legato a favore di Romolo Bardin, l’altro manager di fiducia che di Delfin è amministratore delegato. Si aggiungono anche altri beni di lusso come il motoscafo di Oliver (la seconda grande imbarcazione di Del Vecchio, ormeggiata come il Moneikos all’esclusivo Bwa Yachting di Monaco) e le supercar come la Rolls Royce Phantom e la Lamborghini Urus.

In tutto questo c’è un impero da portare avanti e in questa ottica Delfin si prepara con la propria lista di candidati a concorrere per la maggioranza all’assemblea del 28 ottobre sfidando la lista del CdA uscente che ricandida il CEO Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro. Tutto si gioca su quorum assembleare e preferenze. Dopo l’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Piazzetta Cuccia con una quota superiore all’1%, sembra che alcuni soci del patto di consultazione della merchant bank (ma non solo) vogliano vedere chiaro nei movimenti nell’azionariato, richiamando, eventualmente, l’attenzione di autorità di regolamentazione e di vigilanza.

Il colosso guidato da Matteo Del Fante ha chiarito che la quota rientra nella normale attività di Poste Vita, che detiene oltre 150 miliardi di investimenti, fra cui titoli bancari inclusa Mediobanca. E ha sottolineato che non eserciterà il diritto di voto in assemblea, scelta che abbasserà così il quorum. Ad aprile 2022 il nome di Del Fante era circolato tra quelli che sarebbero stati graditi a Delfin come possibile CEO di Generali.

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