Calcio e Finanza
·21 giugno 2025
Gli arbitri diventano pubblici ufficiali: da 2 a 5 anni di carcere contro le violenze

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·21 giugno 2025
Il presidente dell’Aia, Antonio Zappi, ha parlato di «legge storica». La violenza sugli arbitri entra nel codice penale, equiparata alle lesioni a pubblico ufficiale. Un intervento che l’AIA (Associazione Italiana Arbitri) chiedeva da tempo, inserito nel decreto sport presentato dal ministro Abodi e approvato ieri in Consiglio dei ministri.
Di fatto, viene istituito il reato di lesioni ai direttori di gara: il decreto legge modifica anche il titolo dell’articolo 583-quater del codice penale che diventa “Lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni, nonché agli arbitri e agli altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive, a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie a essa funzionali”.
Picchiare un arbitro equivale a ferire un poliziotto e porta a pene che vanno da due a cinque anni di reclusione (che possono arrivare fino a dieci o sedici per lesioni gravi o gravissime), il reato è perseguibile d’ufficio, l’arresto è facoltativo. La riforma ha un valore fortemente simbolico e politico più che pratico: rafforza la tutela degli arbitri e richiama l’attenzione su una piaga in aumento.
«Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale», il commento del presidente dell’AIA Antonio Zappi.
«Ringrazio ovviamente il ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà. Insieme alle misure repressive la violenza dovrà tuttavia essere ancora combattuta anche con misure culturali e progetti formativi che, unitamente a tutte le componenti federali che hanno a cuore la tutela dei nostri ragazzi e anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza della FIGC, l’AIA sicuramente metterà in campo», ha concluso.