Calcio e Finanza
·12 luglio 2025
Giustizia sportiva verso la riforma: il Governo apre a un tavolo per la modifica

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·12 luglio 2025
La giustizia sportiva va verso la riforma. A giorni infatti verrà costituito un gruppo di lavoro misto per la riforma della giustizia sportiva, con la partecipazione di Coni e Cip. Il gruppo, spiegano dal ministero dello sport, avrà il compito di affrontare il tema della riforma “nel rispetto dei ruoli e dell’autonomia” delle istituzioni coinvolte.
La posizione del Governo giunge dopo la richiesta, avanzata dal deputato del Partito Democratico Mauro Berruto, di avviare un’indagine conoscitiva parlamentare sulla giustizia sportiva, e le conseguenti reazioni di due figure di spicco del panorama sportivo italiano, Gabriele Gravina e Gianni Petrucci.
La proposta di Berruto, presentata nella giornata di ieri, nasce dalla convinzione che l’attuale sistema di giustizia sportiva abbia smarrito gli obiettivi originari, trasformandosi, a suo dire, in uno strumento di lotta politica interna alle federazioni: “Credo sia inderogabilmente giunto il momento di normare un sistema che è sfuggito di mano, usato – con enorme spreco di tempo e risorse – sempre più spesso come clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato”, ha dichiarato l’esponente dem, responsabile nazionale sport del partito.
Parole che non hanno lasciato indifferenti i vertici federali. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha reagito duramente: “Non so a chi faccia riferimento l’onorevole Berruto, tuttavia, rappresentando una Federazione affiliata al Coni, mi sento di rispondere che questa ripetuta delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile. Se Berruto è a conoscenza di fatti gravi, come quelli a cui fa riferimento, li denunci alla Procura della Repubblica, facendo nomi e cognomi. Per il bene dello sport, è tempo di assunzioni di responsabilità, non di processi sommari”.
Non meno critica la posizione di Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro ed ex presidente del Coni, che ha risposto con toni ironici: “Sono sempre stato favorevole. Sono partiti col toglierci il controllo delle società professionistiche, da un po’ ci siamo accorti che, nonostante i risultati, l’organizzazione dello sport italiano è tutta sbagliata… Ora ci tolgano anche la giustizia sportiva e gli arbitri, così saremo al completo. Ci lascino però almeno il diritto di parola”.
In serata è giunta una nuova replica da parte di Berruto, che ha chiarito la natura della propria proposta: “Non ho in mente vicende particolari. La mia è una proposta costruttiva: portare avanti un’indagine che metta in luce il modello attuale, sentendo tutte le parti coinvolte, per arrivare a un documento finale condiviso che indichi un orientamento migliorativo. Le reazioni ricevute e i tantissimi messaggi di sostegno mi fanno credere di non aver sbagliato a intraprendere questa iniziativa. Dopo quattro mesi di indagine, potrà essere stilato un documento conclusivo che non emetterà alcun verdetto né proporrà soluzioni definitive, ma rappresenterà una base di confronto parlamentare per una possibile riforma”.
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