Cagliarinews24
·21 novembre 2024
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Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ha risposto a qualche domanda fatte dai microfono di Radio tv Serie A. Queste le sue parole:
10 ANNI DI PROPRIETà– «Una scelta improvvisa, io ho una grandissima passione per il calcio da quando sono piccolo. Ho giocato nel Milan giovanile dopo l’esperienza con l’Orione. Ho avuto un problema al ginocchio. Galliani aveva molta attenzione per il settore giovanile. Mio papà ha iniziato a lavorare in Sardegna, dove c’erano anche i Moratti e si conoscevano, Pirelli e mio papà l’hanno affiancato nella prima proprietà, avevamo il 12% dell’Inter. Nel 2013/2014 mio padre non c’era più e vivo più a Cagliari che a Milano, l’Inter aveva cambiato proprietà e quell’estate l’avvocato Mariano Delogu mi chiamò per propormi e fu molto bravo a buttarmi dentro questa idea fino a che la cosa si fece.»
GIGI RIVA– «Con Gigi Riva qualche anno prima sono andato nel suo ufficio a parlare, li sentì veramente cos’era veramente quello scudetto e l’importanza del Cagliari per il popolo sardo. Da una parte mi disse subito che era un qualcosa di troppo grande, ma dall’altra. »
SUL VIVERE FUORI– «Non è facile, uno dei miei figli è nato a Cagliari, ma non fu un periodo semplice, abbiamo deciso di vivere a Milano ma ovviamente questa scelta condiziona in parte il pensiero. Il vivere la città costantemente è importante, il mio passato tra Milan e Inter sicuramente di base non fa impazzire. Poi venivano da una proprietà importante, molto passionale e accettare uno stile diverso non è stato semplice. Io sono arrivato in un momento delicato del calcio. »
RICORDO NEGATIVO– «Un ricordo negativo è stata la retrocessione di Venezia, siamo arrivati a questa partita decisiva contro una squadra già retrocessa, la partita finì 0-0 e fu una brutta retrocessione. Quello è stato il momento più brutto.»
RICORDI POSITIVI- «Tra i momenti più belli sicuramente la vittoria della Serie B dato che era la prima volta per il Cagliari, eravamo a Vercelli, il goal di Sau ci fece arrivare primi al 93′. Un altro momento la vittoria a Bari dove non eravamo favoriti ma alla fine ce l’abbiamo fatta anche se sembrava impossibile, incredibile il goal di Pavoletti, fu un momento fortissimo. »
RANIERI– «Anche lo scorso anno qualche giorno prima delle partite prima di salvarsi il mister Ranieri è stato fondamentale per la resurrezione. Il mister mi diceva che voleva fare tutto il possibile. Solo lui e io sappiamo com’era vivere quei giorni prima, sapendo già che dovesse andare via ma con la sua parola che voleva ottenere la salvezza. La vittoria di Sassuolo è stata molto importante.»
I NUMERI- «Siamo un Club che si autoalimenta, la nostra storia penso sia un esempio perfetto. Abbiamo cambiato l’immagine del Cagliari in cinque anni. Barella è stato importante, anche per passare poi alla sua cessione: la più alta di un italiano in Italia, la volontà è stata di rinvestire immediatamente per provare a fare un salto di qualità, all’epoca la scelta è caduta su tre giocatori che sono costati 50 Milioni: Simeone, Nandez e Rog, la tempesta perfetta. Questo ha portato la rosa a chiedere più di stipendio e poi è esploso il Covid nel momento migliore, quello con Maran: in quel momento avevamo troppo da pagare e poco da ricavare, l’anno successivo in più gli stadi chiusi. Questo spiega il perchè delle perdite mostruose, un percorso che stiamo rialzando poco a poco.»
NUOVO STADIO– «Strada molto lunga, ai tempi che ho preso lo Stadio il Sant’Elia ospitava solo 5mila posti, ora lo stadio provvisorio che è stata una buona iniziativa. L’abbiamo fatto in poco tempo grazie a Zedda e all’amministrazione. Ai tempi con Zedda e Abodi siamo partiti con l’idea di un nuovo stadio, com’è cambiata la giunta regionale più il Covid sono cambiate diverse . Lo stadio nuovo sarà importante per avere un acustica migliore, una grossa parte dei tifosi riparati dalla pioggia e soprattutto un’entrata di 10/15 milioni in più dati dal giorno gara. Spero veramente che parta il bando per parlare di tutti gli step per arrivare allo stadio nuovo e voglio ricordare a tutti quanto è bello questo campionato per dare vetrina a tutte le città belle che abbiamo in Serie A. Lavoriamo tutti per fare sempre meglio.»