PianetaChampions
·4 novembre 2024
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Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, ha rilasciato delle dichiarazioni al termine della sfida contro il Parma. Ecco quanto riportato da TMW: “Siamo stati squadra. Questo racchiude tante sfumature positive. Ho avuto risposte in queste settimane dal gruppo, anche delle difficoltà e stasera abbiamo raccolto. Grande interpretazione della gara, anche dei giovanissimi in campo. Non è scontato, in una situazione di emergenza, ho cercato di isolare la squadra da queste situazioni e continuerò a farlo. Quest’anno siamo chiamati all’impresa per come è stato l’inizio e per come si sta evolvendo tutto ciò che succede al di fuori del campo. Bisogna dare atto ai ragazzi, sono solo con loro ma non mi interessa, andiamo a combattere fino alla fine, li difenderò alla morte. Faccio il plauso a tutta la squadra, chi ha giocato e chi è subentrato, che è entrato con la giusta mentalità. Son felice per Mario, ha grande motivazione, dovrà allenarsi con continuità e accumulare minutaggio, sono convinto che nelle condizioni migliori ci può dare tanto. Dipenderà da lui”.
“Io lasciato solo senza il supporto della società? Questa è la realtà, le sensazioni che un allenatore sente in settimana sono queste. Non voglio entrare nei particolari, penso a lavorare sul campo con la squadra isolandoli da altre situazioni. Non è stato semplice, sono arrivate tante sconfitte anche immeritate come contro la Fiorentina. Ma fare una prestazione del genere a Parma vuol dire che la squadra sta dando tutto, ha voglia e determinazione, abbiamo mosso palla e creato occasioni. Abbiamo vinto le seconde palle. Va dato atto alla squadra che deve continuare così, testa bassa perché il percorso è arduo e lungo, ci aspetta tra quattro giorni una gara fondamentale. Frendrup? Sia lui che Thorsby, sono i nostri motorini, hanno corso tanto, abbiamo recuperato tanti palloni. Arrivavano i lanci di Suzuki ma siamo scappati bene e abbiamo anche preso la seconda palla. Le qualità del Parma potevano metterci in difficoltà, siamo stati bravi a capire il tipo di partita, la avevamo preparata bene”.
“Se la prova può essere un esempio per la società? Io penso ai ragazzi e al campo, proteggendo la squadra. Non è una situazione semplice. Questa domanda non va fatta a me, altre dovrebbero rispondere. Come ho già detto, c’è bisogno di voler bene a questi ragazzi e soprattutto al Genoa, è una squadra che dà tutto, una piazza che ci applaude sempre e ama la squadra. Se vedono che i ragazzi danno tutto saranno sempre dalla nostra parte. Questa fotografia deve arrivare a 360 gradi, per il bene della squadra”.