Cagliarinews24
·22 gennaio 2025
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Silvano Contini ha parlato a lungo di “Rombo di Tuono” intervistato dall’edizione odierna del quotidiano L’Unione Sarda. L’ex ciclista, oltre che compaesano di Gigi Riva, ha rilasciato delle dichiarazioni sull’ex attaccante e mito tanto del Cagliari quanto della Nazionale italiana. Le sue parole:
IL MITO E L’INCONTRO – «Nelle prima interviste dicevo “sono del paese di Gigi Riva” ed è stata un po’ un’etichetta per me, ma soprattutto un onore. L’incontro? Quando sono passato professionista, lui si è informato un po’. Mi ha contattato lui, poi ci siamo incontrati più di una volta. Capitava spesso negli aeroporti, quando vedeva dei corridori andava a controllare se c’ero anche io. Altrimenti a Leggiuno, a cena con amici comuni».
L’AUTOGRAFO DEL CAMPIONE DEL CAGLIARI – «Al primo incontro avrò avuto 10 anni. Lui era già famoso ed era venuto a una festa dell’oratorio. C’era così tanta gente che non si riusciva neppure ad arrivare a toccarlo. A me sarebbe bastato quello. Mio papà Anselmo mi ha preso sulle spalle, siamo arrivati davanti a lui, gli ha chiesto di farmi un autografo. Per me era come toccare il cielo con un dito. Purtroppo quell’autografo è andato perso, chissà, in mezzo a qualche libro a casa di mia madre, ed è una cosa che mi è sempre dispiaciuta».
GIGI RIVA – «A casa mia, quando abitavo da mia mamma, c’erano foto di Riva dappertutto. Lei conosceva la sua famiglia (a Leggiuno ci si conosce tutti) e mi raccontava delle vicende di Gigi. Ho sempre avuto tanta ammirazione per lui anche per questo».
A LEGGIUNO – «Tutti volevano stare in attacco, fare gol come lui, c’era grande voglia di imitarlo. Tifoso del Cagliari? Da sempre. E continuo a farlo: sono contento se restiamo in A, e anche se ultimamente non stiamo andando troppo bene, ma mi diverto a prendere in giro i tifosi delle grandi squadre che spendono tanto e non riescono a vincere».