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·1 aprile 2025
Giannini: “Roma-Juventus? Deciderà un dettaglio. Ho grande stima di Pellegrini”

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·1 aprile 2025
Giuseppe Giannini ha rilasciato un’intervista a Tuttosport, dove ha parlato ovviamente in generale anche dell’attuale situazione della squadra di Claudio Ranieri, ma più specificatamente della prossima partita contro la Juventus. Queste le sue parole.
Meno di una settimana a Roma-Juve, che gara dobbiamo aspettarci? “Se ci fosse stato Motta sarebbe stata la Juventus a prendere il pallino del gioco fin dall’inizio. Con Tudor, invece, credo sia più equilibrata la questione, l’andamento sarà d’attesa da parte di tutte e due perché è talmente importante il risultato che potrebbe condizionare lo svolgimento della gara”.
Ma visti i risultati recenti di entrambe, si può parlare di una Roma favorita? “Roma-Juventus è sempre stata di grande equilibrio e lo sarà anche stavolta. Chi sarà più bravo a sfruttare gli episodi porterà a casa il risultato”.
Non ci sarà però Dybala, chi è secondo lei il sostituto ideale? “Ci sono Soulé e Baldanzi che sono due giocatori che possono alternarsi. A seconda degli avversari, del momento e della partita possono essere utili entrambi”.
Con la Juventus chi immagina possa partire dall’inizio tra i due? “Non lo so, forse chi potrà garantire più solidità visto che sarà una gara improntata sull’equilibrio, sull’attesa e sull’attenzione perché è uno scontro diretto per la Champions. Andrà giocato con la testa e sugli episodi”.
Ma senza Dybala è ancora una Roma da Champions? “Secondo me no, perde tanto con l’assenza di Paulo. Però non sono rimaste tante partite, quindi la Roma deve riuscire a sfruttare i momenti positivi dei due giocatori con più fantasia, appunto Soulé e Baldanzi, sperando che Pellegrini possa tornare fondamentale”.
A proposito di Pellegrini, secondo lei cosa sta succedendo al capitano della Roma? “E’ difficile dare un giudizio di un giocatore che ha alternato cose buone ad altre meno, soprattutto perché ho una grande stima nei suoi confronti e penso sia importante per la Roma. Mi auguro che possa dimostrarlo in ogni situazione. Poi dipende molto dal carattere dell’uomo, quando sento Ranieri parlare di Lorenzo come di un “romano atipico”, vuole far capire che non è il classico romano sfrontato, sopra le righe, quindi quando gli piovono addosso delle critiche le subisce e ne risente, faticando a reagire. E’ un profilo basso come personalità”.
Il resto della Roma, invece, sembra volare, qual è stato il merito più grande di Ranieri? “Intanto ha messo a disposizione la sua esperienza e intelligenza, entrando subito in empatia con un ambiente che già conosceva. Questi sono stati i suoi meriti. Ha portato serenità, lavorando sulla testa dei giocatori e poi ci ha messo del suo con le intuizioni che in diverse partite hanno cambiato e portato la Roma alla vittoria”.
Sono già dieci infatti i gol arrivati grazie al contributo della panchina. “La lettura della gara o ce l’hai o no. Ranieri ha sempre dimostrato di averne, già all’epoca del famoso derby in cui all’intervallo tolse Totti e De Rossi. E’ una qualità innata che arricchisci e perfezioni con l’esperienza e gli episodi che ti capitano durante la carriera”.
Tatticamente, invece, qual è il punto di forza della Roma? “E’ una squadra più attenta, che concede poco, per poi colpire al momento giusto quando può. E’ un mix di aggressività, attenzione e cinismo”.
E anche più paziente nei momenti della gara rispetto al passato? “Ranieri è stato bravo anche in questo, nel trasmettere i tempi di giocata. Li dà anche lui con le sue indicazioni a bordocampo”.