Juventusnews24
·16 dicembre 2024
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Dopo il 2-0 in Champions al Manchester City, la Juventus ha trovato il suo quarto pareggio consecutivo in campionato fermandosi sul 2-2 contro il Venezia. Si è parlato poi tanto di quanto successo tra Vlahovic e una parte di tifoseria nel post-partita. Di questo, e non solo, ha parlato l’ex centrocampista bianconero Giuliano Giannichedda in esclusiva per Juventusnews24.
Dalla grande vittoria con il City al quarto pareggio di fila in campionato: come si spiegano questi alti e bassi nei risultati?
«E’ una Juve in trasformazione, come si sapeva quest’anno ci sono stati tanti cambiamenti, dall’allenatore ai giocatori giovani. Qualcuno può fare di più, quando manca continuità e ci sono alti e bassi è dovuto anche alla giovane età dei calciatori. Poi, non avendo tutta la rosa a disposizione, i tanti infortuni, quelli che giocano da sempre possono avere, a livello di atteggiamento, un calo mentale dopo una gara come quella contro il City. In tanti non sono abituati ancora a giocare a certi livelli».
Come giudica fin qui il lavoro svolto da Thiago Motta?
«Siamo abituati ad avere sempre tanta fretta. Si può fare sempre di meglio, ma c’è un percorso da seguire, con un gioco e giocatori diversi dagli scorsi anni. Normale avere un periodo di adattamento. Poi chi va in campo deve fare sicuramente di più, ma ci può essere qualche difficoltà giocando tante partite ogni tre giorni».
E’ giusto fare i confronti con il triennio dell’Allegri-bis già a questo punto della stagione? In tanti mettono in comparazione i due tecnici già ora.
«E’ una cosa che lascio ai giornalisti. Gli addetti ai lavori, chi è nel mondo del calcio valuta la crescita della squadra al completo, nel suo complesso. Ci possono essere tanti problemi poi, alcuni dovuti ai tanti infortuni. I confronti si fanno sul giornale, se ne parla, ma per me si dovrebbero fare alla fine quando arriveranno i risultati».
Che idea si è fatto di quanto successo dopo il triplice fischio con Vlahovic?
«A caldo io sono dell’avviso che non bisogna parlare. Ti prendi gli applausi o i fischi a seconda della partita, il tifoso è giusto che giudichi la gara come l’ha vista, senza problemi. A caldo è meglio tenersi le emozioni dentro e se c’è rabbia sfogarla nella gara successiva. Il ragazzo mi sembra sotto pressione, vorrebbe dare di più ma ci sono momenti in cui le cose vanno bene e altri in cui l’attaccante non fa gol. Sapendo che lui vive per quello, in questo momento è un po’ in difficoltà e ha reagito in quel modo. I tifosi poi devono supportare sempre la squadra».
Da chi ci si aspetta qualcosa di più è Koopmeiners, che idea si è fatto dei suoi primi mesi alla Juve?
«Koopmeiners non è uno che fa la differenza segnando 10 gol facendo il trequartista classico. Koopmeiners è un giocatore di sostanza, che nella prima pressione va sempre in avanti. Ha cambiato tanto quest’anno, una cosa è giocare con Gasperini e una cosa è giocare per un altro tecnico, giocare nell’Atalanta è una cosa e giocare nella Juve è un’altra. Anche lui ha avuto problemi, nel momento migliore si è fatto male e ora sta tornando quasi quello dell’Atalanta. Però non è che ad ogni gara uno è forte e a quella dopo no, serve equilibrio, c’è un programma stabilito».
Quale deve essere ora l’obiettivo della Juventus?
«Provare a migliorare. La Juve non ha mai perso fin qui in campionato, il problema è che ha dei cali di concentrazione. Con il Venezia ha preso dei gol evitabili. non si possono prendere due reti così su due cross, serve migliorare. Serve essere più propositivi in avanti. Ma si migliora con il lavoro, sempre nell’ottica che ci sono obiettivi da raggiungere».
Come vede invece la lotta per lo Scudetto? La Juve può ancora rientrare in questo discorso?
«E’ chiaro che ora ci sono tanti punti di distacco dalle prime posizioni. Lì davanti c’è l’Atalanta che se continua così è difficile da riprendere per tutti. Poi c’è l’Inter che per me resta comunque la strafavorita. Diventa difficile, ma chiamandosi Juventus deve provare sempre a lottare».
Capitolo Nazionale: quale futuro attende gli azzurri dopo gli ultimi risultati post Europeo?
«Da quello che si vede sembra che l’Italia si sia rimessa sulla strada giusta. Spalletti è molto bravo e intelligente, ha capito che evidentemente all’Europeo qualcosa non andava. Ha cominciato un nuovo corso su un’altra strada, con calciatori che ora vedo ancora più partecipi. Il CT sta trovando le soluzioni migliori in questo momento».
Si ringrazia Giuliano Giannichedda per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista