Gerard Martin: «La partita contro l’Inter? Sì, è una delle migliori. Deluso per il risultato finale. Su Dumfries…» | OneFootball

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·16 luglio 2025

Gerard Martin: «La partita contro l’Inter? Sì, è una delle migliori. Deluso per il risultato finale. Su Dumfries…»

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Gerard Martin si è tolto qualche sassolino dalla scarpa pensando alla semifinale di Champions League: le sue parole sulla sfida contro l’Inter

Gerard Martin è stato indubbiamente uno dei migliori in campo nella sfida di Champions League tra i nerazzurri ed il Barcellona. A aver avuto la meglio sono stati gli italiani che sono riusciti a vincere dopo uno sforzo quasi eroico contro i catalani. Ecco quindi alcune parole del giocatore blaugrana ai taccuini di Mundo Deportivo:

La partita contro l’Inter a Milano, nonostante il risultato finale, è la migliore partita della sua vita?


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«Personalmente, sì, è una delle migliori. Mi è piaciuta molto anche quella in casa del Borussia, in Champions. La partita contro l’Inter è finita male per tutti. Anche se internamente ero soddisfatto della mia prestazione, sono rimasto molto fottuto per il risultato finale.»

Si è visto piangere, sì. Ma quel giorno, volava.

«Non saprei dirti concretamente come mi sentivo, ma avevo molta fiducia. Questo è il risultato del lavoro durante l’anno, e poi si nota nei risultati.»

Il fatto di essere culé de cuna dà loro un vantaggio in più?

«È un punto in più per questa squadra. La maggior parte, per non dire quasi tutti, teniamo molto a questo club, e questo fa sì che, se ti rimane ancora qualcosa dentro, puoi svuotarlo tutto sul campo. Giochi e combatti per il club che ami, e questo ti spinge a dare sempre tutto.»

Era intimidito da rivali come Lautaro o Thuram? Perché un anno fa giocava contro di loro alla PlayStation…

«No, ci sentiamo in grado di competere contro chiunque, con fiducia e senza paura.»

Bene, e ora la domanda chiave di quella partita: l’azione con Dumfries era fallo?

«Sì, per me è stato fallo. Te lo dico sinceramente, anche perché è passato del tempo. Ma per me era fallo.»

Ha visto molte volte la giocata ripetuta, soprattutto negli ultimi cinque minuti?

«Sì, soprattutto dopo la partita o il giorno dopo. Ho rivisto parecchie volte quell’azione, perché in campo ho sentito qualcosa (il fallo) che poi non è stato segnalato, e volevo verificare se avevo davvero percepito bene. Mi sono un po’ fissato su quell’episodio.»

Perché? Pensava che avrebbe potuto fare qualcosa di più in quell’azione?

«No, non è che pensassi di poter fare di più, perché in quel momento, se avessi potuto fare qualcosa, l’avrei fatto.»

Poi ha ottenuto un’ovazione a Montjuïc, nel Clásico contro il Madrid dopo Milano. Cosa ha significato per lei?

«È stato un momento molto felice, perché fare una grande partita e vedere che i tuoi tifosi ti riconoscono con un applauso è un orgoglio enorme.»

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