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·5 luglio 2025
Gazzetta – Napoli, cosa succede con l’attaccante? Nunez e Lucca costano troppo…

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·5 luglio 2025
I gol si scelgono con calma, sfogliando l’album del passato, sbirciando gli highlights più recenti (o anche più “vecchi”), mettendo assieme vari ingredienti la carta d’identità, il costo per l’acquisto e quello per l’esercizio – e poi miscelando tutto con ciò che già c’è in dote per riuscire a trovare la fusione ideale. I gol si contano (ovvio), si pesano (come sempre) e comunque fondamentalmente si studiano, semmai si immaginano, proiettandoli dentro una squadra, la tua, che ne ha avuti poco in campionato e ne ha avuti mai in eccesso nello storico dei propri protagonisti: ce ne sono certo che sì e però altri ne serviranno. I gol ch’esistono sono quelli di Lukaku, potenti e possenti, o di Raspadori, eleganti e sferzanti, o di Neres, pochi ma belli, o di Politano, rari e raffinati: e lasciando perdere gli altri, quelli di McTominay e di Anguissa e Di Lorenzo per non fare nomi – e sono tecnici, acrobatici, plastici – ne vanno inseguiti parecchi ancora. Giovanni Manna, il diesse in versione rabdomante, ha messo giù una shortlist, vale per questi giorni e poi si vedrà, e però dopo aver allungato le mani su Lang, che li dovrà segnare partendo dall’esterno, preferibilmente a sinistra, dove una volta c’era Kvara, ha lasciato che i centravanti, i vice-Lukaku o i suoi partner, Lorenzo Lucca e Darwin Nuñez, rimanessero per un attimo in ghiacciaia, ma solo per prudenza e perché il mercato va così.
Lorenzo Lucca è stata la prima idea, spuntata in epoca non sospetta, una indicazione arrivata dal campo, dalle esibizioni di un ragazzone che dai suoi due metri e zero uno vede cose a cui altri non arrivano: il contatto – felice – non è ancora diventato il contratto, perché l’Udinese è una bottega assai cara, reclama una quarantina di milioni per il suo attaccante sfrontato – quello che (come a Lecce), va sul dischetto, batte il rigore e lo segna a dispetto delle gerarchie – e quanto agli sconti, non è intenzionata a farne poi più di tanto, nonostante i rapporti assai amicali tra De Laurentiis e Pozzo. Però Lucca ha già detto sì, va solo sistemato un autografo sui fogli federali, e tutto ciò non potrà accadere se prima non ci sarà la fumata azzurra tra presidenti, che si stimano, si vogliono bene ma che dinnanzi agli affari devono concedersi altre priorità. Lucca resta la tentazione, a certe cifre, una decina di milioni di euro in meno da quel ch’è stato ribadito dall’Udinese: a venticinque più cinque di bonus si chiuderebbe; a trenta ancora prima. Elementare. Il Milan segue l’evolversi della situazione da distanza: il bomber non è la prima scelta, ma piace. In più adesso le priorità rossonere sono altre (i terzini).
Poi, ad un certo punto, quasi dal nulla, dopo essersi riempito di De Bruyne, Manna si è lanciato altrove ed ha capito che Darwin Nuñez poteva rappresentare solida realtà pure per gli umani: certe cose si prendono alla larga, c’è bisogno che si allineino i pianeti, ma comunque il Napoli si è fatto avanti con il management del calciatore, ha ricevuto le indicazioni sui desideri di Anfield, ha fatto due calcoli e senza stupirsi ha scoperto di poter trattare con discrezione. Adesso, con la tragedia che ha colpito il Liverpool, distrutto dalla scomparsa di Diogo Jota, non è il caso di avventurarsi in alcun tipo di discorso, ma sino ad inizio settimana, ci sono stati i cosiddetti segnali di fumo che la “diplomazia” provvede a lanciare: i 50 milioni di sterline che il Liverpool avrebbe tracciato come soglia per la discussione equivarrebbero a 60 milioni di euro circa, un po’ troppi per il Napoli, che dovrebbe aggiungerne altri 6 d’ingaggio. Non è solo questione di garra.
Carlo Gioia
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