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·7 gennaio 2025

Gazzetta – Napoli, Conte blinda la difesa: gli azzurri hanno il miglior reparto arretrato dei top 5 campionati!

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Gazzetta – Napoli, Conte blinda la difesa: gli azzurri hanno il miglior reparto arretrato dei top 5 campionati!

I vecchi detti raccontano sempre grandi verità. John Madden, storico allenatore di Football americano, regalò una massima che fece il giro del mondo e che col tempo è stata un punto di riferimento per tante analisi sportive. “L’attacco vende i biglietti, ma è la difesa che fa vincere le partite”. E anche i campionati, se vogliamo. Almeno è la tendenza storica della Serie A: per vincere, bisogna essere prima di tutto solidi. E non è un caso se la solidità difensiva è da sempre un marchio di fabbrica delle squadre di Antonio Conte. Ed è da lì che il Napoli è ripartito per cancellare l’amarezza dell’anno nero post scudetto. Sei mesi di lavoro intensissimi, dal primo allenamento in Trentino fino a Firenze, che oggi raccoglie applausi in Italia e consensi in Europa. Nei top cinque campionati, nessuna squadra fa meglio del Napoli, miglior difesa d’Italia ma anche d’Europa, a parimerito con l’Atletico di Simeone che però ha anche una partita in meno. E primo posto anche per clean sheet, ossia gare chiuse con la porta inviolata. Dati che rendono merito al lavoro di Conte e del suo staff e che raccontano molto del primato del Napoli. Non tutto, chiaro. Però si torna sempre al punto di partenza: se vuoi vincere, prima devi essere bravo a non subire.

Conte non è un mago, ma quello che è stato in grado di fare a Napoli sa tanto di gioco di prestigio. Ha trasformato la banda del buco della scorsa stagione in Muraglia cinese, lavorando anche sulla testa dei giocatori oltre che sul campo. E il Napoli è tornato a essere squadra, alzando il muro davanti a Meret. E analizzando i freddi numeri, emergono altre verità. Il Napoli ha preso appena 12 gol in campionato, ma sei di questi in due delle tre sconfitte subite: 3-0 a Verona al debutto e 0-3 al Maradona contro l’Atalanta. Questo significa che nelle restanti 17 partite, la capolista ha subito appena 6 reti. Non sarà stata sempre spettacolare, non avrà ancora trovato il modo di soddisfare “i palati fini” per dirla alla Conte, ma questa squadra ha la solidità delle grandi. E adesso è tornata a sentirsi grande. Vincendo e soffrendo, perché le due cose nel pensiero contiano camminano insieme da sempre.


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E poi ci sono gli uomini dietro la rinascita. Vero, la fase difensiva è una questione di squadra e il grande segreto di questo Napoli sta nel sacrificio costante degli attaccanti. Da Politano a Lukaku, passando anche per Kvara e Neres: tutti sanno che per trovare spazio in campo bisogna pensare prima al noi e poi all’io, bisogno correre indietro con più convinzione e ferocia rispetto a quando si punta la porta avversaria. I centrocampisti sono maratoneti prestati al pallone (nessuno in A percorre i chilometri di media a partita di McTominay e Lobotka è terzo nella speciale classifica), i difensori sono tornati dominatori dell’area. E poi c’è Meret, da sempre nell’occhio della critica e mai come quest’anno valore aggiunto indiscutibile: il portiere azzurro è andato spesso oltre la sufficienza, accumulando fin qui in Serie A anche cinque 6,5, due 7, un 7,5 e un 8, mantenendo la porta inviolata in 9 occasioni (su 16 partite giocate) e parando un rigore. Insomma, dove non arrivano i difensori, c’è Alex a metterci i guantoni. E che dire di Amir Rrahmani, tornato sui livelli dello scudetto? Amir non sbaglia più nulla, ha ritrovato serenità e sicurezza grazie all’arrivo di Buongiorno – l’uomo che ha cambiato la difesa – e ora pure senza di lui sa essere di nuovo leader. Olivera si sta confermando jolly preziosissimo, ma è la rinascita di capitan Di Lorenzo la nota più lieta per il Napoli. Lui più di tutti aveva bisogno di una stagione così, di una ripartenza così. È rimasto per Conte e grazie a Conte. E ora insieme a lui, il Napoli sogna di rivivere una stagione memorabile.

Carlo Gioia

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