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Redazione·27 giugno 2023
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Redazione·27 giugno 2023
Tempi lunghi per il “processo” della Juve sulle presunte violazioni del Fair Play finanziario, scrive La Gazzetta dello Sport: la sentenza, che determinerà l’accesso o meno dei bianconeri alla prossima Conference League, è difficile arrivi in settimana o addirittura nella prossima.
Possibile invece che il primo grado si chiuda a Nyon entro metà luglio, con la Juve che potrebbe fare appello al TAS per avere una risposta definitiva entro fine luglio/inizio agosto.
È ancora presto per ipotizzare il futuro, ma La Gazzetta azzarda qualche scenario: dopo aver firmato il “settlement agreement” triennale con la UEFA a fine 2022, il club deve raggiungere gli obiettivi stabiliti ed essere corretta nelle dichiarazioni.
Risultato? Se non fosse stato rispettato l’accordo con l’organo di Nyon, si rischia un aumento della multa (che era stata “scontata” a 3 milioni dai 23 iniziali) da 4 a 23 milioni, oltre a limiti sul mercato e sulla rosa. Se poi il “settlement” venisse addirittura dichiarato nullo, si arriverebbe a sanzioni senza “trattativa”.
Dialogando con il giudice (ma bisogna aspettare la fine della fase investigativa), la Juve potrebbe capire che la squalifica di un anno sia realistica ed accettarla senza opporsi andando al TAS, sostiene la rosea. La Fiorentina, a quel punto, dopo la finale persa col West Ham andrebbe a rigiocarsi la competizione nel 2023/2024 in virtù del suo ottavo posto.
La prospettiva cambierebbe se i giudici arrivassero ad un’esclusione più pesante, dai due anni in su: questa non solo minerebbe la chance di andare in Conference, ma anche un’eventuale accesso alla Champions l’anno prossimo.