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·7 ottobre 2024

Gazzetta- Il “Maradona” si alza per lui, Conte lo bacia: il Napoli gira attorno a Lobotka

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L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata su Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli.

Gazzetta- Il “Maradona” si alza per lui, Conte lo bacia: il Napoli gira attorno a Lobotka

Per capire l’importanza di Stanislav Lobotka nel mondo Napoli, basta andare a rileggere la formazione che due settimane fa ha sfidato il Palermo nei sedicesimi di Coppa Italia. Super turnover o rivoluzione, fate voi. Ma di fatto, rispetto al precedente match di campionato in casa della Juve, Antonio Conte decise di confermare solo un giocatore e con la fascia al braccio: lo slovacco. Perché è vero che in una grande squadra tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile, ma è altrettanto vero che questa regola non vale per Lobotka. Lo dice la storia recente del Napoli, che dall’anno dello scudetto in poi non ha mai fatto a meno della regia sapiente di “Lobo”, unico nel suo modo di palleggiare, di cercare la verticalizzazione immediata o muovere la difesa in attesa dell’imbucata vincente. Uno che trovi in ogni zona del campo perché imposta e pressa, va via in slalom o parte in riaggressione alta. Giocatore totale, non a caso finito nel mirino di uno dei club che ha segnato la storia per quanto riguarda la gestione del pallone. Ma anche il Barcellona si è dovuto arrendere all’evidenza: Lobotka è insostituibile nel Napoli di oggi e di domani, impossibile portarlo via.


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E venerdì sera, contro il Como, Stanislav ha vissuto una di quelle serate che inorgogliscono l’album dei ricordi e che ti portano dritti in un’altra dimensione. Quella dei campioni senza maglia, dei fenomeni adorati da tutti. Prima dell’inizio del recupero, Conte lo ha richiamato in panchina e il Maradona si è alzato tutto in piedi ad applaudirlo. No, non ha segnato. E no, non ha fatto assist. Semplicemente, il professor Lobotka è salito in cattedra nel secondo tempo e ha regalato ai presenti una lezione di rara bellezza, abbinando qualità e quantità all’ennesima potenza. Conte difficilmente si apre a gesti plateali per un singolo, ma stavolta non è riuscito a trattenersi e lo ha abbracciato e baciato davanti a tutti, come si fa con un figlio. Ma il gesto più clamoroso è arrivato qualche minuto più tardi, con l’omaggio davanti alle telecamere dell’allenatore avversario, Cesc Fabregas, un altro artista del ruolo fino a pochi anni fa. “Datemi Lobotka per favore — ha detto il tecnico del Como —, che giocatore mamma mia. È meraviglioso, giocatori così ti fanno vincere la partita per la capacità di giocare, di capire il calcio, di recuperare tanti palloni. Divento pazzo per giocatori così”. E pazza di lui è Napoli tutta, intesa come società ma anche come città.

E pensare che, quando il Napoli lo acquistò nel gennaio 2020 dal Celta Vigo, in molti pensarono a un abbaglio colossale. Lobo era il classico diamante da inserire gradualmente, da aspettare, da maneggiare con cura. Ma arrivò il Covid e Stanislav si trovò solo in un mondo che non conosceva. Soffrì, lo raccontò lui stesso. E faticò a riemergere finché Spalletti non trovò la chiave giusta per riaccendere il suo motore. Oggi Lobotka è l’insostituibile, un robot costruito per dominare su ogni campo. Ecco, dopo l’uomo mascherato Osimhen, potrebbe essere “Robotka” il nuovo supereroe nella nuova missione azzurra. Intanto, Conte è quasi imbarazzato quando pensa a come far giocare Gilmour. Vorrebbe inserirlo, dargli minuti importanti e magari anche una maglia da titolare quando possibile. Solo che Lobo non si tocca ed è per questo che i due in Coppa hanno giocato insieme: l’esperimento col doppio play è piaciuto e potrebbe essere anche una soluzione futura. Un bel problema Conte, sicuramente. Lobo, invece, continua a macinare grandi numeri: contro il Como è arrivata la sua 100a vittoria con la maglia del Napoli in 172 presenze. Cifra tonda con lode, vista la prestazione. E applausi che Lobo spera di trasformare in una nuova e indimenticabile festa azzurra.

Carlo Gioia

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