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·7 febbraio 2023

Gazzetta- Da Batistuta a Cavani, passando per Drogba ed Eto’o: Victor Osimhen è devastante!

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L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha elogiato Victor Osimhen, attaccante del Napoli e capocannoniere della Serie A, paragonandolo ai grandi attaccanti del passato.

Gazzetta- Da Batistuta a Cavani, passando per Drogba ed Eto’o: Victor Osimhen è devastante!

Abbiamo ancora negli occhi il meraviglioso gol realizzato contro la Roma: stop di petto, controllo di coscia e destro al volo sotto la traversa. Una conclusione alla Gabriel Batistuta. Coordinazione, potenza, inesorabilità: è questo che trasmette Osimhen. E come accadeva a Batigol, può essere il terminale di un’azione corale o anche cavarsela da solo sfruttando un lancio da dietro, come accadde sempre contro la Roma ma nella gara d’andata all’Olimpico. Victor centra quasi sempre la porta e ha un calcio così potente da rendere difficile l’intervento del portiere. Ha la capacità di caricare in un attimo e di trasferire tutto il peso del corpo sul pallone. E, come Batistuta, Osimhen ha anche imparato a leggere bene le situazioni, così si trova a volte nelle condizioni di segnare facilmente da pochi passi solo per aver capito prima dove andare a posizionarsi. Il nigeriano sta perfezionando pure l’abilità nello smarcamento.


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Osimhen è sempre in movimento, come accadeva a un altro grandissimo attaccante del Napoli. Edinson Cavani non si fermava mai, correva tanto in orizzontale per poi scatenarsi in verticale quando trovava il momento giusto. L’attacco degli spazi di Osimhen è simile a quello di Cavani e ancor più devastante per la potenza che riesce a trasferire. Quando detta il passaggio, Victor è già quasi una sentenza: perché a quel punto, se viene servito nel modo giusto, diventa complicato impedirgli di raggiungere il pallone e di andare verso la porta. Di conseguenza è fondamentale l’intesa sviluppata con Kvaratskhelia, soprattutto, e con gli altri “lanciatori” di Spalletti. L’attacco dello spazio non è solo un concetto da palla lunga in campo aperto, ma riguarda anche la copertura dell’area di rigore. Andate a rivedere il secondo gol di testa realizzato contro la Juve: quando Kvaratskhelia entra in possesso palla e alza la testa, Osimhen sta già andando a occupare lo spazio libero tra i due centrali bianconeri. Il georgiano è meraviglioso nel calibrare alla perfezione il cross, ma Victor aveva già segnato più di mezzo gol proiettandosi in brevissimo tempo nel posto giusto.

Osimhen ad altezza Ronaldo. La media di un gol ogni 88 minuti giocati è degna delle statistiche di CR7, anche se il portoghese ha viaggiato a questi ritmi per quasi tutta la carriera e quindi Osimhen dovrà confermare questa vena realizzativa anche nelle prossime stagioni. Ma la trasferta di La Spezia ha riproposto l’esplosività dello stacco del nigeriano, sui livelli di quello del portoghese. Ronaldo è il miglior colpitore di testa degli ultimi vent’anni e Osimhen sta lavorando per raccoglierne l’eredità in questo fondamentale. Dello stacco di Victor, impressiona la facilità con la quale sale in cielo sia con il classico terzo tempo sia saltando quasi da fermo. E per gli avversari contenerlo è molto difficile, come dimostrano i cinque gol segnati di testa in questo campionato.

Il gioco avvolgente e coinvolgente di Spalletti ha allargato il raggio d’azione di Osimhen, che sta imparando a mettere la sua fisicità al servizio dei compagni come faceva Didier Drogba. Nei contrasti è difficile spostarlo: spalla a spalla, soprattutto se in velocità, il confronto è impari per quasi tutti. Il gol della vittoria a Bergamo, firmato da Elmas, nasce da una discesa di Osimhen sulla destra: a contrastarlo c’è Demiral, non certo un giocatore leggero o poco fisico, ma in quell’azione il turco finisce perfino per terra, letteralmente travolto dal nigeriano.

Osimhen non solo corre in avanti, ma va dappertutto e soprattutto in pressione sul primo portatore avversario. Il suo spirito di sacrificio ricorda quello di Samuel Eto’o nell’Inter del Triplete. Victor corre con una facilità notevole avanti e indietro e lo fa per tutta la partita: le pile non si esauriscono mai.

Carlo Gioia

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