Calcionews24
·12 giugno 2025
Gattuso Italia, il nodo Staff e il ruolo di Buffon: i dettagli della trattativa in corso

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·12 giugno 2025
L’Italia del calcio, smarrita e in piena crisi d’identità, cerca un leader per non sprofondare definitivamente. Con la qualificazione al Mondiale 2026 già appesa a un filo dopo appena due partite, la Federcalcio (FIGC) ha individuato l’uomo a cui affidare una missione che sa di disperato: Gennaro Gattuso. Il suo volto truce, la sua grinta da guerriero e il suo viscerale attaccamento alla maglia sono visti come l’unica cura possibile per una squadra apparsa sbiadita e priva di anima. L’accordo non è ancora stato siglato, ma la trattativa procede spedita, lontana dalla frenesia che ha caratterizzato le recenti, fallimentari gestioni del post-Spalletti. Alessabdro Bocci offre un’analisi articolata sul Corriere della Sera.
A tessere la tela di questo complesso negoziato è un’altra icona del Mondiale 2006, Gigi Buffon. Nel suo nuovo ruolo di capo delegazione, l’ex portiere è diventato ancora più centrale e sta conducendo in prima persona i dialoghi con il suo vecchio compagno di squadra. Gattuso è sbarcato a Roma per incontrare proprio Buffon e l’avvocato Viglione, in un vertice che profuma di svolta imminente. Il presidente federale Gabriele Gravina, scottato dagli ultimi eventi e reduce da un’operazione, ha scelto un profilo più defilato in questa fase preliminare, ma viene costantemente aggiornato. La parola d’ordine è prudenza, ma la sensazione è che si sia vicini a una conclusione. Il cuore del progetto non è semplicemente ingaggiare un commissario tecnico, ma costruire una vera e propria “unità di crisi”. L’obiettivo è chiaro: provare a compiere un’impresa titanica.
Agli Azzurri, infatti, non basterà vincere le sei partite rimanenti del girone di qualificazione tra settembre e novembre; dovranno anche recuperare una differenza reti di ben 12 gol sulla Norvegia. È per questo che, prima ancora che di soldi, si sta ragionando sulla composizione dello staff. Questo è il vero nodo da sciogliere. La FIGC vorrebbe integrare il collaudato gruppo di lavoro di Gattuso, che ha in Gigi Riccio il suo uomo di fiducia, con nuove figure di estrazione federale. Si fanno i nomi di apprezzati tecnici delle giovanili come Corradi e Bollini, ma anche di altri campioni del mondo del 2006, da Materazzi a Zambrotta, fino alla suggestiva ma remota ipotesi di Alessandro Del Piero. L’aspetto economico, con un contratto proposto fino al termine del Mondiale 2026, verrà discusso solo alla fine, direttamente tra Gattuso e Gravina.
Nel frattempo, la cautela della Federazione tiene aperte anche piste secondarie, come quelle che portano ad altri due eroi di Berlino, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi. Le ipotesi straniere, da Mourinho (economicamente irraggiungibile) a Benitez, appaiono invece impraticabili. Gattuso è pronto a prendersi il rischio. Sa che la sfida è ai limiti dell’impossibile, ma nei primi colloqui ha mostrato idee chiare e la determinazione di chi non si tira indietro di fronte alle difficoltà. Dopo la poco fortunata esperienza in Croazia con l’Hajduk Spalato, si gioca molto della sua carriera. Ma la posta in palio è ancora più alta per Gravina, che non può permettersi di passare alla storia come il presidente di due mancate qualificazioni mondiali consecutive. Sembra quasi di rivivere una scena del 24 giugno 2010, quando un Gattuso in lacrime, dopo la sua ultima partita in azzurro in Sudafrica, azzardò una profezia: «Un giorno potrei tornare da c.t.». Quel giorno, spinto dalla necessità e dalla speranza, sembra finalmente arrivato.