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Marco Alessandri·22 maggio 2024
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Marco Alessandri·22 maggio 2024
È l’uomo copertina, se non di questa finale, di tutta la rinascita della Dea. Se le prime pagine di domani se le prenderà Ademola Lookman, autore di una tripletta incredibile nella finale di Dublino, un grandissimo applauso va fatto all’artefice del capolavoro nerazzurro, Gian Piero Gasperini.
Il tecnico che non aveva mai vinto, vince un trofeo europeo dominato contro una squadra sulla carta più forte grazie alle proprie scelte. Normale, dunque, che al triplice fischio Gasperini sia pazzo di gioia, come tutto il popolo bergamasco. Intervistato da Sky Sport, Gasp ha rilasciato dichiarazioni a caldo:
“Credo che abbiamo scritto la storia, anche per il modo in cui abbiamo vinto. Straordinario, abbiamo ripetuto Liverpool, Lisbona… Lo Sporting ha vinto il campionato, quando abbiamo affrontato il Liverpool era primo in Premier… Incredibile. I ragazzi sono stati straordinari, una prestazione memorabile. Il tridente? Giochiamo spesso così, c’erano tutte le condizioni. Dovevamo avere pericolosità, è una finale e contava solo vincere. Sapevamo che costringere una squadra così poteva darci benefici, una partita straordinaria”.
Una vittoria che arriva contro un Bayer che pareva invincibile: “Sì, ma è senza ombra di dubbio meritata anche nel punteggio. Siamo felicissimi, vincere l’Europa League è una grandissima impresa. Risposta ai suoi detrattori che l’accusavano di non aver vinto un trofeo? Non credo di essere meglio di oggi pomeriggio… Ognuno ha i propri obiettivi, certo che per noi ci voleva una coppa e soprattutto una coppa così prestigiosa”
A Dazn, invece, si parla anche del suo futuro: “Se resto a Bergamo? Devo parlare col presidente per vedere cosa dice, lo faremo nei prossimi giorni. Se uno dovesse pensare di andar via, questo sarebbe il momento migliore, ma io voglio perdere (ride, ndr)”.
La risposta arriva direttamente dal patron Percassi: “Ci vedremo con lui, ma io sono tranquillo e sereno. Dubbi? No. Questo aiuta ancora di più a fare sempre meglio, sia lui che noi”.