PianetaSerieB
·21 novembre 2024
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In tempi non sospetti, analizzando il calciomercato condotto dalla Sampdoria, era stata sottolineata la spesa enorme in relazione a porzioni di campo scoperte. Oggi che la classifica è abbastanza impietosa verso i blucerchiati e che scelte tecnico-tattiche e infortuni hanno acuito ogni difetto preesistente possiamo asserire che questa rosa sia più sopravvalutata che deludente. La sensazione è quella di un mercato mordi e fuggi, fatto più di fisse momentanee che di programmazione di ampio respiro.
Per spiegare il concetto si può partire dalla porta: fino alle papere di Vismara l’idea era quella di affidare il ruolo a lui e Ghidotti. Nessuna considerazione sulla mancanza d’esperienza, nessuna riflessione sul primo impatto con la piazza e col campionato. Gli eventi negativi e l’arrivo di Andrea Sottil hanno spinto all’acquisto dell’ultimo minuto Marco Silvestri. Fermo da quasi un anno, con molte incognite, si è trovato a dover vestire i panni di salvatore della patria. Il risultato è che poco dopo l’acquisto ha perso nuovamente il posto per l’estremo difensore scuola Atalanta.
In difesa si è fatta una scelta simile, ma precoce e mirata, con Simone Romagnoli. Sottovalutato il discorso età e relativi acciacchi, che hanno portato sin qui il centrale a non essere quasi mai presente. Attorno di centrali puri pochi: si è scommesso su Riccio sperando nel rientro sin qui ancora non pervenuto di Alex Ferrari. Bereszynski braccetto è stata l’arma per difendere a 3, ora venuta meno causa infortuni. Con l’esigenza di cambiare modulo per dare più libertà in avanti che di somma all’indisponibilità del polacco, vedremo spesso anche Vulikic che per ora è sembrato piuttosto deludente.
A centrocampo la confusione regna sovrana: Kasami messo da parte a oltranza e non apparso centrale neppure in sede di mercato dato l’arrivo di Akinsanmiro come mezzala di proiezione offensiva, l’ottimo Meulensteen preso nonostante la presenza di Yepes che lo scorso anno era un punto fisso dal rendimento elevato. Bellemo è invece un errore difficilmente ascrivibile al ds Pietro Accardi: a Como era stato il migliore nelle 3 stagioni di Serie B, alla Samp è impalpabile. Poco feeling con Pirlo e Sottil? Scarse motivazioni? Qual che sia la ragione, non sta completando ed equilibrando la formazione come da aspettative. Del numero monstre di esterni è anche superfluo disquisire: tanti contratti per due posti, quando al centro del reparto arretrato altre pedine sarebbero servite e come.
Davanti gli equivoci sono due: Coda e Tutino già senza riserve di primo piano sarebbero un tandem di lusso che corre il rischio di essere sin troppo pesante per una squadra di Serie B. Con loro in campo, invece, in un 3-5-2 restano fuori Pedrola e Borini. Talento ed esperienza, ma soprattutto altri investimenti importantissimi del club. Il secondo è ormai ai titoli di coda e sarà congedato probabilmente a gennaio, ma il giovane spagnolo deve invece ritornare a essere un punto fisso. Un nuovo sistema di gioco faciliterà questo processo, ma se ciò funzionasse la coesistenza dei due grandi bomber quando Coda rientrerà sarà un problema notevole.
Un insieme di giocatori che dunque ha diverse eccellenza, ma male assortite e poco pensate. Per vincere i campionati servono le squadre e al momento la Sampdoria non è riuscita ad allestirne una pienamente competitiva.