FuoriCampo: la 'recompra', nemico pubblico numero uno | OneFootball

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Redazione·23 marzo 2019

FuoriCampo: la 'recompra', nemico pubblico numero uno

Immagine dell'articolo:FuoriCampo: la 'recompra', nemico pubblico numero uno

È arrivato dalla Spagna nelle scorse estati, portandosi con se un misto di esotismo e di finanza creativa: è il diritto di ‘recompra‘, ovvero la possibilità che una squadra che cede un giocatore ad un altra lo possa poi ricomprare in futuro ad una cifra pattuita.

Il diritto di’ recompra‘ – più propriamente detto diritto di opzione – è finito nel mirino del presidente della FIGC Gabriele Gravina, che sta cercando di abolirlo al più presto: ma perchè quest’astio nei confronti di questo codicillo?


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IL PRESTITO CHE GONFIA I BILANCI

In soldoni la ‘recompra’ è solamente un prestito mascherato da cessione definitiva, utile solo a generare plusvalenze, ovvero a ingrassare i bilanci, perchè si basa su valutazioni molto spesso palesemente gonfiate.

La squadra che vende ha infatti la possibilità di tenere il giocatore nella propria orbita e riprenderselo in caso di esplosione, dopo averlo mandato a farsi le ossa, mentre chi compra ha la possibilità di avere talento a basso prezzo.

Prendiamo l’acquisto di Morata dalla Juve al Real: i madrileni vendono la punta – prodotta della propria cantera e generata a costo zero – alla Juventus per 20 milioni, con ‘recompra’ a 30 dopo due anni. Gli spagnoli iscrivono a registro una bella plusvalenza +20.

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La Juve si gode il prestito per 2 anni pagando solo lo stipendio perchè quando Morata torna a Madrid a Torino si registra un bel +10 sui libri contabili, cosa che rende felice il Real che ha pagato Morata solo 10 milioni: giocatore che ne vale molti di più.

Alla fine della fiera, entrambe hanno fatto plusvalenza dal niente.

CE LA FARÀ IL NOSTRO EROE GRAVINA?

Purtroppo la FIGC da sola non combinerà niente: perchè sì, può eliminare la ‘recompra‘ dal calcio italiano, ma i club possono continuare a usarla con le squadre estere.

Senza ‘mamma’ FIFA sarà impossibile eliminare definitivamente il problema, che in realtà è a monte: e si chiama prestito. Fino a che Infantino e soci non si adopereranno per eliminare questa forma di contratto, il prestito sarà il male più grande per i vivai e i giovani.