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·11 aprile 2025
Frosinone, Cerofolini: “Bianco ha dato una scossa a livello mentale. Parata più bella? Quella sul tiro di Masiello”

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·11 aprile 2025
Cerofolini, portiere del Frosinone, si è raccontato ai microfoni di calciomercato.com, dove ha toccato diversi temi. Queste le sue parole:
“L’arrivo di Bianco ha dato una scossa a livello mentale, adesso non abbiamo più paura di nulla”.
In due anni ti rompi due volte i legamenti del crociato anteriore, prima il destro e poi il sinistro.“La prima volta aveva 19 anni e l’incoscienza di un ragazzo, non avevo capito l’importanza di quello che era successo e l’impatto che avrebbe avuto nella mia carriera. Quando ho avuto il secondo infortunio ero più maturo, avevo la consapevolezza di quello che stava succedendo anche perché ci ero già passato. Il primo giorno ho pianto, poi non vedevo l’ora di operarmi per ricominciare a lavorare”.Come ci si rialza?“La forza me l’ha data la voglia di sorprendere gli altri: in passato ci sono stati periodi in cui passavo sempre come il terzo portiere infortunato; e questa cosa non l’ho mai digerita. Il mio obiettivo è sempre stato quello di far vedere a tutti il mio valore”.
Quanto ti hanno condizionato questi due infortuni?“Mi hanno fatto crescere in fretta, ho perso 2/3 anni di carriera ma sono migliorato a livello umano: se devo dare consigli a mia figlia Eva mi sento più pronto”.Otto squadre in sette anni prima del Frosinone, l’unico club dove sei rimasto per più di una stagione.“E non è un caso. Dopo tanti prestiti quando il mio cartellino era della Fiorentina, avevo bisogno di prendere in mano la carriera e non dipendere più da altri. Dovevo maturare e confermare quello che gli altri non avevano ancora visto in me”.
Stai vivendo il miglior momento della tua carriera?“Il più alto in assoluto, forse, sono stati gli ultimi due mesi a Firenze con Italiano; ma questo periodo lo metto sicuramente tra i migliori perché sto avendo continuità di prestazioni”.In questa stagione hai parato due rigori a Shpendi e Coda, intuito o c’è una preparazione dietro?“C’è sempre uno studio, quando inizia la partita io al 90% ho già deciso dove tuffarmi se dovesse esserci un rigore; l’altro 10% lo fa l’intuito”.Qual è stato il più difficile da prendere? “Quello di Coda, era molto più angolato e forte. Ho toccato il pallone con la mano di richiamo, ma per un secondo ho avuto paura che fosse comunque entrato”.La vittoria con la Sampdoria l’hai celebrata con un post su Instagram, tra i commenti c’è quello di Marchizza: “Il rissoso“. Ci spieghi? “In settimana litigavo sempre con qualcuno. Durante un allenamento ho avuto un’incomprensione, poi chiarita con una risata, col preparatore atletico; quando eravamo in camera ho tirato un cappellino in testa a Lucioni, durante la partita ho tirato giù un attaccante… Meno male che la settimana è finita”.
La parata più bella fatta in carriera?“Scelgo quella di quest’anno contro il Südtirol, il tiro parato a Masiello che aveva calciato da fuori area”.