FRASI STORICHE - Infortuni: il fatalismo di Rossi, la grinta di Gattuso, la forza di Ronaldo | OneFootball

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Il Posticipo

·14 gennaio 2021

FRASI STORICHE - Infortuni: il fatalismo di Rossi, la grinta di Gattuso, la forza di Ronaldo

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Sensi ha perso il sorriso per via dei continui stop. Ogni campione vive gli infortuni a modo suo.

INFORTUNATO

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“Sono infortunato, e uno Zlatan infortunato è una cosa molto seria per qualsiasi squadra”.


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Sensi, talento cristallino e muscoli di seta. Il centrocampista dell’Inter ha spesso dovuto lottare contro gli infortuni confessando che le continue ricadute gli hanno tolto il sorriso. Ogni calciatore vive il momento del “crac” a modo suo. Ibra per esempio è uno di quelli che se il destino è avverso, peggio per lui. Gli infortuni non hanno mai abbattuto la voglia dello svedese di sentirsi il numero uno. Quando allo United si rompe i legamenti, accetta il primo grave incidente della sua carriera con filosofia e la solita dose di egocentrismo.  Del resto, il problema è più dei Red Devils che il suo…

LA MIA VITA

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“Quando ho subito il mio primo grave infortunio al ginocchio, c’erano persone che dicevano che non avrei mai più giocato. Qualcuno che non avrei mai più potuto neanche camminare. Mi sembrava che la stessa vita mi fosse stata tolta”

Fenomeno anche di forza di volontà. In una lettera ai tifosi del Valladolid Ronaldo racconta il suo dramma. Dopo il primo gravissimo infortunio al tendine rotuleo in pochi avrebbero scommesso sul ritorno di Ronaldo ad altissimi livelli. Il calciatore brasiliano però non ha mai pensato neanche un attimo al ritiro dal calcio giocato. Si è rimesso a lavorare con calma e grande determinazione sino a tornare e vincere, questa volta da protagonista il suo Mondiale nel 2002 segnando più di quante partite abbia giocato.

FATALISTA

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“Gli infortuni non sono mai dipesi da me, è andata così. Non c’è nessun motivo per pensare a quello che poteva essere,  meglio se resto sul presente”.

Pepito Rossi, il fatalista. Avrebbe molti motivi per essere arrabbiato con il festino invece l’italo-americano è ancora voglioso di giocare al calcio, ma la sua cartella clinica ha spaventato eventuali acquirenti ad altissimi livelli: le ginocchia non hanno mai dato tregua al classe 1988, attualmente al Real Salt Lake. Poteva andare diversamente senza gli andirivieni dall’infermeria  tra crociati e collaterali ha perso diverse stagioni di carriera Tutti gli infortuni sono stati però affrontati con grande forza di volontà.

DEPRESSO

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“L’infortunio? Sono rimasto a casa a piangere per due giorni. Questa volta mi ci è voluto più per digerirlo, lo scorso anno mi ero detto ‘dai, acceleriamo, operiamoci presto, dobbiamo arrivare alla Coppa del Mondo. Non mi ero buttato giù”.

Anche Neymar è stato tartassato dagli infortuni. La stagione che portava al Mondiale rappresentava uno stimolo enorme per tornare in tempo in modo da giocare la Kermesse in Russia. L’anno successivo invece la situazione si complica, perché c’è spazio solo per la frustrazione di un’altra stagione vissuta a metà. Si curerà nella “sua” Barcellona per smaltire l’amarezza e tornare sui campi di gioco.

Sfida

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“La prendo come una nuova sfida, una nuova battaglia da vincere. Sono dispiaciuto, ma bisogna guardare avanti: ho vinto tante sfide, vincerò anche questa”

Gennaro Gattuso ne ha viste tante in carriera. Il 7 dicembre 2008 va, come sempre, a contrastare a centrocampo e il ginocchio si torce in modo innaturale. Il centrocampista del Milan ha il crociato anteriore lesionato ma non lo sa… e continua a giocare. Altri 80′ in campo. Poi l’operazione affrontata con lo stesso spirito sanguigno di sempre. Torna a giocare a fine stagione e fa in tempo a conquistare, due anni dopo, l’ultimo scudetto della storia del Milan. E anche da allenatore ha dato l’esempio a tanti giovani, parlando apertamente del suo aspetto causato dalla miastenia, invitando a i ragazzi che hanno paura e non si vedono bene nello specchio ad affrontate la vita senza paura.

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