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Il Posticipo

·15 dicembre 2020

FRASI STORICHE - Ibra, amato e odiato dai compagni: a tutte le latitudini

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Paese che vai... Ibra che trovi. Lo svedese etichettato come un personaggio non esattamente ideale da avere vicino. Tesi sostenuta quasi a tutte le latitudini...

ITALIA

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)


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“Grazie, Zlatan: senza di te niente Champions”

Pioli lo definisce un leone. Eppure Ibrahimovic non sempre è dipinto come tale.  All’Inter, al netto dei successi colti con la magia nerazzurra, Ibrahimovic non ha lasciato grandissimi ricordi a Materazzi. Che i due si detestino, è noto, ma non perdono occasione di punzecchiarsi. L’ultima volta è legata alla Champions. Il difensore nerazzurro  e il centravanti svedese sono protagonisti di una rivalità che è abbastanza antica ma, a quanto pare, ancora molto sentita…

INGHILTERRA

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MANCHESTER, ENGLAND – SEPTEMBER 10: Zlatan Ibrahimovic of Manchester United (R) celebrates scoring his sides first goal with hsi Manchester United team mate Luke Shaw of Manchester United (L) during the Premier League match between Manchester United and Manchester City at Old Trafford on September 10, 2016 in Manchester, England. (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

“Durante le partite di allenamento, se lui era in squadra con te e non vinceva eri morto. Non potevi smettere di concentrarti un attimo. Potete chiedere a qualsiasi altro giocatore di quello United, vi confermerà che era così”

Ibra terrorizzava ma anche motivava lo spogliatoio dello United. Parola di Luke Shaw. Il terzino inglese ha spiegato, durante una trasmissione su Twitch, cosa significhi condividere lo spogliatoio con il Colosso di Malmö. Nel bene…e nel male. La sua tendenza… all’insulto era stata interpretata come sprone dai compagni. Ibra ha lasciato un ottimo ricordo con la maglia dei Red Devils. Faceva battute di continuo, ma ti accorgevi quando era il momento di fare sul serio”. Dunque, un plusvalore enorme per una rosa, anche visto il valore tecnico del calciatore. “Era un pazzo, ma era esattamente ciò che ci serviva nello spogliatoio”.

OLANDA

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PORTO, PORTUGAL – JUNE 15: Fussball: Euro 2004 in Portugal, Vorrunde / Gruppe D / Spiel 8, Porto; Deutschland – Niederlande ( GER – NED ); Rafael VAN DER VAART / NED 15.06.04. (Photo by Sandra Behne/Bongarts/Getty Images)

“Ai tempi dell’Ajax ha minacciato di spezzarmi le gambe. Però e anche vero che è un qualcosa che faceva con tutti! Le cose tra noi non sono andate benissimo. Non c’è stata una discussione particolare, è solo che con Ibra non siamo andati mai troppo d’accordo”

Van der Vaart concede una lunga intervista a Four Four Two in cui risponde alle domande dei tifosi, che gli hanno chiesto di raccontare di più di una carriera con compagni di squadra…perlomeno particolari. Uno su tutti, Zlatan Ibrahimovic. Tutto risale ai tempo dell’Ajax. Succede, anche nelle…migliori famiglie. Anche se per poco, nell’agosto del 2004 durante un’amichevole tra Olanda e Svezia, il colosso di Malmö non mette in pratica le sue parole. Fallaccio gratuito, ma la gamba del classe 1983, per fortuna, regge.

SVEZIA

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(Photo by Handout/UEFA via Getty Images)

“Zlatan ha bruciato i ponti che aveva col Malmö facendo scoppiare una bomba atomica. È considerato radioattivo qui in questo momento. I tifosi hanno preso male il suo affronto”.

Zlatan Ibrahimovic non è più una persona benvoluta a Malmö: in città non è stata presa bene la scelta da business dell’attaccante svedese diventato socio investitore dell’Hammarby, i rivali storici della sua ex squadra. Una mossa che ha spinto alcuni tifosi ad appiccare il fuoco alla statua dedicata al giocatore e inaugurata solo un mese fa. Ibra aveva preso parte alla cerimonia, lo stesso Ibra che oggi tutti ripudiano nella città svedese. La porta della sua casa di Stoccolma è stata imbrattata con la scritta “Giuda”.

STATI UNITI

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“I compagni erano spaventati da lui ed io ridevo perché sembravano dei bambini piccoli. Era come se pensassero: ‘Papà, papà, mi dai qualcosa?’

Quando Zlatan è arrivato in MLS ha messo subito in chiaro che gli standard del campionato nordamericano erano lontani anni luce dai suoi. E chi ha subito di più la pressione di uniformarsi, ovviamente, sono stati i suoi compagni ai Galaxy. Jungwirth, a tal proposito, racconta la sua prima esperienza in campo contro Ibrahimovic. Una giornata indimenticabile…sì, ma per chi giocava con lui

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