Inter News 24
·29 novembre 2024
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·29 novembre 2024
Cosi Paulo Fonseca nella conferenza stampa pre Milan Empoli:
PROBLEMA DIFENSIVO – «Il problema nasce con le partite. Contro la Juve abbiamo lavorato tanto sulla organizzazione difensiva e la squadra ha fatto bene. Contro lo Slovan abbiamo avuto problemi che loro capiscono. Stiamo sempre parlando dei problemi difensivi, non posso dimenticare che siamo la quinta difesa del campionato, meno dell’Atalanta ad esempio e gli stessi di Lazio e Inter. Delle volte facciamo del problema un mostro. I giocatori stanno facendo bene per migliorare, a volte sono cose che non sono tattiche come a Bratislava. C’è stato un problema di lettura individuale dei momenti, tecnica individuale nelle marcature. Lo stiamo facendo e i giocatori capiscono questo. Importante lavorare sul problema, lo faccio vedere e ci lavoriamo. Io sento che quando lavoriamo sul problema la squadra ha una risposta positiva e mi aspetto che avvenga anche domani».
CONFRONTO CON ALTRE SQUADRE – «Sono sicuro che alla fine saremo davanti a qualcuna di queste squadre. Ma parliamo di noi. Abbiamo cominciato la pre stagione con 15 giocatori ed i “bambini”. Siamo andati negli USA, le cose sono state bellissime. Abbiamo cominciato 8 giorni prima della prima partita con gli altri giocatori, i giocatori più influenti della squadra che sono stati all’Europeo. E ci abbiamo lavorato 8 giorni. Dopo non abbiamo avuto mai tempo per allenarci. E ora, piano piano, il nostro allenamento è più video, stiamo migliorando. Ma quando si cambia tanto è più difficile. Non mi sembra che queste squadre, tranne il Napoli, non hanno avuto i giocatori in prestagione: quelle sono 4-5 settimane di allenamento molto importanti quando si cambia. Poi una di queste squadre non gioca la Champions League durante la settimana. Il Napoli ha un nuovo allenatore ma ha tutta la settimana per lavorare. Poi ci sono due squadre molto forti come Inter e Atalanta con lo stesso allenatore da anni. Se poi vogliamo a vedere solo il risultato sono il primo a dire che dobbiamo fare di più».