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·14 dicembre 2024

❗️Fonseca: “Sento la fiducia della società e credo nello Scudetto! In campo coi giovani, su Theo…”

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Paulo Fonseca, tecnico del Milan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato in programma domani a San Siro contro il Genoa.

“Per me era facile dopo la partita parlare solo della vittoria, o delle 4 vittorie consecutive in Champions League. Domani AC Milan fa 125 anni, dovremo essere all’altezza della storia. Per me con quell’atteggiamento non potevamo essere all’altezza di un club che ha fatto la storia del calcio. Ho parlato con i giocatori con cui volevo parlare. Siamo pronti per un giorno all’altezza del Milan”.


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“In questo momento non ho niente da aggiungere a quello che ho detto. Non dico qui dei nomi con cui ho parlato. Comunque li ho guardati negli occhi e gli ho detto cosa penso, ora dobbiamo andare avanti”

“Dopo la partita siamo arrivati nello spogliatoio e penso che tutti avessero le stesse sensazioni. Questo per me è stato un segnale positivo, perché vuol dire che il gruppo aveva capito tutto. Nei giorni successivi abbiamo lavorato bene, siamo un gruppo e dobbiamo lavorare tutti insieme.

“Theo titolare? Domani giocherà la squadra che riterrò la migliore. Non dico se giocherà o meno, lo comunicherò direttamente domani ai ragazzi. Sento il sostegno della società, anche dopo il mio sfogo”.

“Io dico sempre la verità, per me è difficile nascondere le mie emozioni. Ed è stato così anche dopo la gara con la Stella Rossa. Ho detto quello che sentivo, pensavo fosse importante dare un messaggio, la ritenevo una necessità. Ragazzi davvero domani in campo? Il progetto del Milan Futuro è orientato a far si che i nostri talenti siano una risorsa per la prima squadra. Lavoriamo con loro dal primo giorno, domani potremmo vederne qualcuno in campo”.

“Siamo una famiglia, e i problemi si risolvono in famiglia. Non nascondo nulla, dico sempre la verità e affronto i problemi. Sfogo segnale di debolezza? Non sono preoccupato da ciò che gli altri possano pensare. Se lo fossi, per me sarebbe difficile lavorare. Tutti possono avere un’opinione, ma solo io sono qui e vedo ogni giorno i ragazzi. Non posso onestamente agire in funzione di ciò che le persone pensano”.

“Dobbiamo lasciar crescere Camarda, la pressione non fa bene a questi ragazzi. Lui è un giovane molto equilibrato in questo momento, lasciamolo lavorare in pace. Deve giocare il tempo giusto, nel momento giusto. Ha qualità, ma non deve sentire il peso di essere per forza decisivo già da ora”.

“Con la Stella Rossa il problema è stato l’atteggiamento, non tattico. Loro non hanno creato praticamente nulla perché difensivamente stiamo crescendo tanto. Dobbiamo portare avanti ciò in cui crediamo per risolvere i problemi. Ho già vissuto situazioni simili in passato, ma il contesto era molto diverso. Non vanno fatti paragoni”.

“Quando ho firmato in estate mi aspettavo questo tipo di difficoltà. A questo livello pensare che sia tutto rose e fiori è sbagliato. Nessun top club è privo di problemi. Lo sfogo di mercoledì era programmato con la società? Ho parlato sia con la dirigenza che con i calciatori, un normale confronto”.

“Mi hanno portato qui per cambiare il modo di giocare della squadra. Siamo andati in America con 15 giocatori per la pre-season, elementi che non erano stati importanti nel recente passato del Milan. I punti fermi erano in Nazionale. Sono arrivati 8 giorni prima dell’inizio del campionato: non è in 8 giorni che si possono cambiare le cose! Dopo questo passaggio, è stato difficile allenare una nuova filosofia calcistica con i troppi impegni ravvicinati. In ogni caso, penso che abbiamo raggiunto dei risultati importanti in questi primi mesi. Più in Europa che in Italia, senza dubbio. Il progresso c’è stato, il problema penso sia mentale. Siamo sempre sulle montagne russe. Abbiamo creato più contro il Real Madrid che in partite sulla carta più semplici. Contro la Stella Rossa non abbiamo avuto la mentalità giusta per continuare a crescere, siamo stati presuntuosi”.

“Siamo tornati indietro al tempo in cui non c’ero: ho visto lo stesso atteggiamento nelle ultime 10 partite di Pioli. Fascia da capitano? Mi sembra un modo intelligente per capire se Theo giocherà (ride). Quando sono arrivato qui, c’erano già tre capitani: Theo, Calabria e Rafa. Immaginate se io dovessi cambiare il capitano… sarebbe un suicidio. Ho rispettato e continuerò a rispettare la gerarchia. Leao capitano? E’ una possibilità. Leader? Ne basta anche uno per dare l’esempio alla squadra”.

“Come sempre, voglio essere onesto. Penso che ora è più difficile, ma dentro di me io continuo a credere nello Scudetto Che posso dire di più? Non è che è facile, ma continuo a crederci. In ogni caso, penso solo alla partita di domani”.

“Jimenez? Sta bene (ride la sala stampa. Può giocare terzino sinistro, terzino destro, esterno destro ed esterno sinistro. Un giovane polivalente. Leao un esempio anche per gli altri? Ogni giocatore ha la sua personalità e le proprie particolarità, giocatori diversi per diverse strategie”

“Sto già vedendo il Milan che mi piace in diverse partite, ciò che ci serve è essere costanti. Quando vedremo il mio Milan definitivo? Non sono un mago, non posso dirlo con precisione. Voglio una squadra costante e con il giusto atteggiamento. L’errore tecnico-tattico ci sta, ma ciò mi viene difficile è capire questa incostanza mentale che però sono sicuro sia risolvibile”.

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