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·2 gennaio 2025

Focus avversari, edizione EA Sports FC Supercup: l’Atalanta

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Un palcoscenico stellare per una sfida stellare. Il 2025 dei nerazzurri si apre con la semifinale di EA Sports FC Supercup contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini in un confronto che vedrà affrontarsi due tra le squadre con la miglior proposta di gioco non solo in Italia, ma anche in Europa, come testimoniano i rispettivi risultati in Champions League.

Ad arricchire una sfida già di livello altissimo per quanto riguarda spunti offerti e qualità del gioco, c’è il fattore la sfida arriva nei rispettivi picchi di forma delle due realtà, in quanto entrambe le squadre provengono da strisce di 13 risultati consecutivi in Serie A, competizione in cui la squadra di Inzaghi e quella di Gasperini stanno combattendo punto a punto, con i bergamaschi che si trovano attualmente al primo posto in classifica ad una lunghezza di vantaggio dall’Inter, che ha però una partita in meno.


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Dopo una stagione gloriosa che ha visto i bergamaschi alzare al cielo l’Europa League, l’Atalanta sembra aver fatto un ulteriore passo in avanti nel suo percorso, in un’annata che sta vedendo la squadra di Gasperini dominare con continuità in Serie A, riuscendo ad ottenere i risultati sperati anche sul palcoscenico europeo. Dopo un’estate che ha visto l’Atalanta arricchire la sua rosa con giocatori di grandissima qualità, i bergamaschi sembrano aver sbloccato un nuovo di livello di consapevolezza nei propri mezzi, un fattore che sta portando l’Atalanta ad ottenere il massimo anche nei match in cui l’avvio e lo svolgimento della partita non seguono il piano desiderato, riuscendo a ribaltare l’avversario anche nelle ultime fasi della partita aumentando ulteriormente il ritmo di gioco ed inserendo giocatori che con le loro qualità tecniche riescono a cambiare le partite con una giocata, come Zaniolo e Samardzic. Seppur l’Atalanta abbia dato del filo da torcere a qualsiasi avversario affrontato, soprattutto ultimamente la squadra di Gasperini ha faticato molto contro quella di Simone Inzaghi: gli ultimi tre match giocati infatti sono tutti andati in favore dell’Inter, con uno score di dieci gol segnati e solo uno subito.

Nonostante questo l’Atalanta sembra aver raggiunto una vetta inedita nel suo percorso e proprio per questo motivo una sfida che già si prospettava ricca di spunti, anche per il palcoscenico inedito, ha tutte le carte in regole per dimostrarsi ancora più interessante.

L’OBIETTIVO DI CONTRASTARE LA DENSITÀ OFFENSIVA DELL’INTER

Come di consueto, l’Atalanta si schiererà con un 3-4-2-1 o 3-4-1-2: la difesa a tre sarà composta con ogni probabilità da Hien e Kolasinac, con Kossounou o Djimsiti ad occupare la posizione di braccetto destro. In fase di possesso, la richiesta di Gasperini alla sua difesa è quella di far cominciare l’azione dalle retrovie, obbligando la squadra avversaria a salire in pressione liberando dunque spazi in mezzo al campo e sulle corsie laterali che l’Atalanta può sfruttare con passaggi verticali e la velocità dei suoi giocatori.

In marcatura il sistema difensivo a uomo dell’Atalanta funziona perfettamente contro le squadre che mettono in campo un singolo riferimento offensivo, un esempio lampante di questo è stata la partita vinta 3-0 contro il Napoli a novembre: Hien con l’opzione di supporto a turno di De Roon o Ederson ha neutralizzato Lukaku, con Djimsiti e Zappacosta a limitare Kvaratskhelia e con Kolasinac e Ruggeri a lavorare su Politano, limitando dunque tutti gli spazi e le opzioni offensive del Napoli. Contro il 4-2-3-1 o il 4-3-3 il sistema dell’Atalanta ha meccanismi difensivi rodati e automazioni che entrano in gioco naturalmente, costringendo di fatto la squadra avversaria ad allungarsi, cadendo di conseguenza nella trappola di Gasperini, che a quel punto si ritrova a disposizione ampi spazi per sfruttare la velocità e la capacità di vincere gli uno contro uno dei suoi singoli.

Contro il 3-5-2, specialmente quello messo in campo dall’Inter, il sistema dell’Atalanta è invece spesso andato in difficoltà. Il motivo di causa maggiore, come si è potuto notare nella sfida di San Siro vinta dall’Inter per 4-0 ad agosto, è la densità creata dai nerazzurri nella trequarti e nell’area di rigore avversaria. Il calcio fluido di Inzaghi porta spesso i braccetti, Bastoni e Bisseck in questo caso, a lasciare la difesa ed accompagnare l’azione, finendo spesso a spingere fino all’area di rigore avversaria, con Dimarco, Dumfries, Calhanoglu, Lautaro e Thuram ad occupare tutti gli spazi disponibili sul perimetro e dentro l’area, dando di conseguenza all’Atalanta zero punti di riferimento e portandola squadra di Gasperini a dover sfidare la fisicità e l’esuberanza delle pedine dell’Inter negli uno contro uno, spesso con esito negativo.

L’Atalanta dovrà dunque cercare di mettere in atto un sistema in grado di bloccare il fraseggio veloce e spesso di prima dei giocatori di Simone Inzaghi, nel tentativo di occupare le linee di passaggio che, se libere, permettono all’Inter di fagocitare i propri avversari con scambi veloci, con cambi di posizione e cambi di gioco continui che fanno cadere nel baratro gli avversari, che perdono di fatto tutti i punti di riferimento.

EDERSON, UN CENTROCAMPISTA TOTALE

Nella linea a quattro dell’Atalanta, che non potrà contare su Cuadrado per infortunio e con Ruggeri ancora in fase di recupero, Bellanova e Zappacosta saranno i quarti, con De Roon ed Ederson nelle zone centrali. Proprio quest’ultimo, in questa prima metà di stagione, ha fatto un salto di qualità molto importante, mettendosi in mostra come giocatore di caratura europea.

Ederson, è il vero fulcro del gioco dell’Atalanta: il brasiliano è sesto in Serie A per passaggi ricevuti, a dimostrazione di quanto i suoi compagni cerchino di far passare le manovre dai suoi piedi, e quinto per passaggi progressivi, a testimoniare invece quanto Ederson rispetti ed elevi le richieste di Gasperini, incarnando alla perfezione quella che è la filosofia di gioco dell’Atalanta. Ederson nello scacchiere di Gasperini è una pedina tanto vitale in fase difensiva, per la sua corsa e la quantità offerta da fascia a fascia lavorando per recuperare il pallone, quanto in fase di possesso, ricevendo e smistando il pallone sia nel breve che nei canali che attivano la corsa di Lookman e dei quarti, così come in fase offensiva. Ederson è un tuttocampista che nella sua parentesi alla Salernitana, è stato spesso schierato anche come mezz’ala nel 3-5-2, occupando una posizione che lo vedeva ricoprire compiti offensivi più significativi rispetto ad adesso, con inserimenti ed una presenza in area di rigore che gli fecero anche segnare un gol proprio a Bergamo contro l’Atalanta nel maggio del 2022. Ora Ederson si spinge fino al perimetro dell’area di rigore, ha le doti per rendersi pericoloso con il tiro dalla distanza, ma in primis è molto efficace nell’imbucare in area di rigore gli attaccanti.

Il centrocampista brasiliano è una pedina fondamentale, se non la più fondamentale a disposizione di Gasperini: con De Roon più statico sulla linea, Gasperini negli ultimi confronti non ha comunque chiesto al classe 1999 di seguire a uomo Hakan Calhanoglu, in quanto le capacità di playmaking di Bastoni e Barella, oltre a quelle del turco, farebbero probabilmente solo sprecare energie in più al brasiliano. Nel corso del match, Pasalic, solitamente schierato da trequartista alle spalle dei due riferimenti offensivi, si abbassa spesso al fianco di De Roon ed Ederson in fase di non possesso, in modo da creare una linea più solida in mezzo al campo, offrendo molta quantità. Sulle corsie laterali, se Ruggeri non dovesse recuperare in tempo, agiranno Bellanova e Zappacosta, due esterni in grado di giocare sia da terzini tradizionali nella difesa a quattro, che da quarti sulla una linea di centrocampo, con il compito di abbassarsi sulla linea a tre, facendola diventare a cinque, in fase difensiva e di supportare le manovre offensive in fase di possesso, come da tradizione per gli esterni di Gasperini.

LOOKMAN E DE KETELAERE

Con Retegui ai box e Scamacca che sta ancora recuperando dall’infortunio della scorsa estate, davanti a Pasalic verranno schierati con ogni probabilità due dei giocatori più in forma dell’intera Serie A, Ademola Lookman e Charles De Ketelaere, dalle caratteristiche completamente diverse, ma che insieme risultano eccellentemente complementari.

Lookman, che ama giocare sfiorando la linea laterale sinistra per poi accentrarsi e far scatenare i suoi dribbling e la sua velocità, è un’arma al momento molto difficile da arginare, come certificano i 12 gol e 9 assist messi a segno finora in stagione. Oltre alle doti in fase di realizzazione, un giocatore così esuberante dal punto di vista fisico e vero portatore di caos nella difesa avversaria, è spesso raro che sia anche rifinito tecnicamente come creatore di gioco, ma Lookman risulta essere al primo posto per expected assist creati in Serie A (4.85), completando il quadro perfetto di un giocatore dominante.

Se Lookman è primo, il secondo giocatore della Serie A per expected assist creati è proprio Charles De Ketelaere (con 4.66), a testimoniare anche quanto queste due pedine si cerchino e tentino di nutrirsi, creandosi azioni a vicenda. De Ketelaere da quando ha messo piede a Bergamo è cresciuto esponenzialmente come giocatore, trovando una zona di campo ben precisa, seppur vasta, in cui operare, che si estende dalla fascia destra alla trequarti, per poi terminare in area di rigore. Il belga è un giocatore tremendamente elegante, forte nell’uno contro uno ed esattamente come Lookman, tanto efficace in fase realizzativa (10 gol in stagione), quanto come creatore di gioco (9 assist). Lookman e De Ketelaere sono sempre in movimento, non forniscono alle difese avversarie materiale da tenere sotto controllo in area di rigore, ma bensì si abbassano, vanno a prendersi la palla sulle corsie laterali o abbassandosi verso il centrocampo, per poi sfruttare i triangoli composti con Pasalic, Ederson e l’esterno di riferimento per fare scambi e lanciarsi nello spazio, finendo alle spalle dei difensori. Quella composta dal belga e dal nigeriano è una coppia da sogno, ma altrettanto significativi sono i cambi a disposizione di Gasperini.

Brescianini è un giocatore estremamente duttile che il tecnico può schierare sia sulla linea di centrocampo, che in trequarti, che a volte a supporto della punta, vista il suo fiuto per il gol e gli ottimi istinti in area di rigore, mentre Lazar Samardzic e Nicolò Zaniolo sono le classiche armi che ogni allenatore vorrebbe avere a disposizione da inserire a partita in corso per rimescolare le carte e togliere ulteriormente i punti di riferimento alle difese avversarie. Entrambi hanno la capacità di cambiare la partita con una giocata: Samardzic è fenomenale con il pallone tra i piedi, forte nel dribbling nello stretto e vede molto bene la porta, Zaniolo ha un fisico più importante, ma allo stesso tempo sa uscire dagli ingorghi che si creano nelle ultime fasi del match in area di rigore con il pallone tra i piedi, esattamente quello che serve per impattare il match nel tentativo di svoltarlo.

Quello tra Inter e Atalanta si prospetta un match da urlo, con numerose stelle in campo e due allenatori che con il lavoro quotidiano hanno portato le loro squadre ad essere macchine dominanti, che vogliono comandare i confronti imponendo il proprio ritmo e il proprio gioco. Quando squadre con proposte di gioco così elaborate ed efficaci si affrontano, non resta che osservare quali accorgimenti verranno messi in atto per far saltare le rispettive scacchiere.

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