Calcionews24
·14 giugno 2025
Fluminense, guida completa alla squadra: storia, giocatore chiave, giovane talento e allenatore

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·14 giugno 2025
Il Fluminense è inserito nel girone F del Mondiale per Club insieme a Borussia Dortmund, Mamelodi Sundowns e Ulsan HD.
Fondata il 21 luglio 1902 nel quartiere di Laranjeiras, la Fluminense Football Club è una delle società più antiche e prestigiose del Brasile. Nata grazie a Oscar Cox, che importò il calcio dalla Svizzera, fu la prima squadra di Rio a dedicarsi esclusivamente a questo sport, costruendo nel 1919 lo storico Estádio das Laranjeiras. I suoi colori – granata, verde e bianco – e la sua maglia a strisce verticali sono tra i più eleganti del calcio mondiale. È proprio nel suo stadio che nacque il termine torcedores per definire i tifosi brasiliani, ispirato dalle signore eleganti che “torcevano” i guanti per l’emozione.
La Fluminense non è solo storia, ma anche identità culturale. A lungo associata alle classi più agiate, vive una rivalità storica e sociale con il Flamengo, nel derby noto come Fla-Flu. Nonostante questa fama aristocratica, il club ha saputo diventare una squadra di lottatori, guadagnandosi l’appellativo di “time de guerreiros” (squadra di guerrieri). Questa fama nacque durante il periodo più buio della sua storia, quando tra il 1996 e il 1997 sprofondò fino alla Série C, per poi risalire eroicamente.
La storia del club è un’altalena di emozioni: dalle epoche d’oro, come quella degli anni ’80 con campioni come Rivellino e la vittoria del campionato brasiliano nel 1984, ai successi più recenti. Il Brasileirão del 2010, con un giovane Thiago Silva e campioni come Fred, Deco e Conca, e quello del 2012 hanno riportato il club ai vertici. Ma la vetta assoluta è stata raggiunta nel 2023, con la storica vittoria della prima Copa Libertadores della sua storia, un trionfo che ha consacrato una generazione e ha riaffermato il ruolo della Fluminense nel calcio continentale.
Se esiste un giocatore capace di farti innamorare – o innamorare di nuovo – del calcio, quello è Thiago Silva. “O Monstro“, come lo chiamano, è tornato al Fluminense nel 2024, il club che lo ha lanciato, dopo una carriera stellare in Europa. A 40 anni, Thiago Silva è molto più di un difensore: è un maestro di eleganza e leadership. La sua capacità di leggere il gioco, la precisione negli interventi e la tranquillità con la palla al piede sono ineguagliabili. Vederlo comandare la difesa e impostare l’azione con la naturalezza di un ventenne è una gioia per gli occhi. Il suo ritorno a casa, per chiudere il cerchio, è una storia di pura passione, un simbolo di attaccamento ai colori che va oltre l’età e che incanta ogni amante del calcio.
Occhio a Riquelme. Di nome Felipe, con un cognome ingombrante, è un classe 2007 passato in prima squadra a gennaio. Ala destra dal dribbling ubriacante, ricalca in pieno quel tipo di giocatore funambolico amato dal calcio carioca. In stagione ha già giocato 17 partite e cerca ancora il primo gol: chissà che non arrivi proprio nella vetrina del Mondiale per Club, consacrando il suo talento di fronte al mondo.
Sulla panchina della Fluminense siede uno dei personaggi più iconici, carismatici e vincenti del calcio brasiliano: Renato Gaúcho (noto anche come Renato Portaluppi). Per lui si tratta di un ennesimo ritorno al club, chiamato nell’aprile del 2025 per guidare la squadra verso il Mondiale. Renato è l’antitesi del tattico dogmatico: è un gestore di uomini e un grande motivatore, un allenatore che basa il suo calcio sulla libertà di espressione dei suoi talenti e su un gioco spiccatamente offensivo e verticale. Leggenda del Grêmio, con cui ha vinto la Libertadores da giocatore e da allenatore, porta con sé un’aura da vincente e una personalità straripante. La sua filosofia è semplice: mettere i giocatori di qualità nelle condizioni di fare la differenza. Con una rosa che include Thiago Silva, Marcelo e Ganso, la sua nomina è una promessa di calcio spettacolare e senza paura.
Il momento più alto della storia della Fluminense è arrivato il 4 novembre 2023, con la conquista della prima Copa Libertadores. Dopo decenni di attesa, il “Tricolor Carioca” ha finalmente toccato il cielo battendo il Boca Juniors per 2-1 nella finale giocata al Maracanã. Decisivo il gol di John Kennedy nei supplementari, esploso come idolo della torcida. Guidati dal carismatico Fernando Diniz e ispirati dal talento di Germán Cano e Marcelo, tornato a casa per chiudere il cerchio, la Fluminense ha scritto la pagina più gloriosa della sua storia, coronando una cavalcata epica con un titolo che mancava da sempre.
Gli ottavi di finale sono ampiamente alla portata della Fluminense. Il Borussia Dortmund è la favorita del girone, ma i coreani del Pohang Steelers e i sudafricani del Mamelodi Sundowns non sembrano al livello della squadra di Rio, che appare destinata a finire seconda. Lì l’avversario, secondo il tabellone, dovrebbe essere l’Inter: un quarto di finale che per i brasiliani avrebbe il sapore dell’impresa.