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·2 luglio 2025

Flaminio, Santori (Lega): “Bando subito e Lazio faccia la sua parte”

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La riqualificazione dello storico stadio Flaminio torna al centro del dibattito politico romano con l’iniziativa proposta da Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina. Santori ha infatti presentato una mozione urgente che invita Roma Capitale ad attivare immediatamente un bando pubblico per il recupero dell’impianto sportivo, oggi ridotto a una vera e propria “discarica a cielo aperto” nel cuore della città, afferma il consigliere della Lega.

Le dichiarazioni di Sartori

Roma Capitale deve avviare immediatamente il bando pubblico per il recupero dello stadio Flaminio, mentre la SS Lazio deve finalmente assumersi le proprie responsabilità. Non si può più perdere tempo con ritardi, silenzi o complicazioni burocratiche: l’iconico impianto, progettato da Pier Luigi Nervi, versa oggi in condizioni di totale abbandono, trasformato in una discarica a cielo aperto con rifiuti, materassi e detriti che rappresentano una grave emergenza ambientale e sociale nel cuore della città. È una ferita profonda per il tessuto urbano e culturale di Roma, che non può più essere ignorata.

Continua il consigliere leghista

Gli annunci sono ormai superati: la Lazio, ferma anche sul mercato, ha ora l’opportunità e il dovere di impegnarsi in un progetto concreto per restituire uno stadio adeguato alla città e ai suoi tifosi. Anche il Campidoglio non può più rimandare o esitare: è urgente istituire una cabina di regia tecnica e politica, insieme a un percorso trasparente che metta il calcio al centro e favorisca la partecipazione attiva di cittadini e comitati. Lo stadio Flaminio non è soltanto una struttura sportiva, ma rappresenta un importante patrimonio architettonico, storico e identitario per Roma. La città lo ha proposto come uno degli impianti da utilizzare per gli Europei UEFA 2032, e per raggiungere questo obiettivo serve agire subito con decisione e coraggio. Il bando pubblico è fondamentale e segna il momento cruciale: non ci sono più scuse.

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