Finale Inter PSG, le parole dell’arbitro Kovacs: «Tutti sognano questo momento. Un ricordo? Il gol di Ricken alla Juve» | OneFootball

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·29 maggio 2025

Finale Inter PSG, le parole dell’arbitro Kovacs: «Tutti sognano questo momento. Un ricordo? Il gol di Ricken alla Juve»

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Le parole di Kovacs, primo arbitro romeno scelto per arbitrare la finale di Champions League

Sabato si svolgerà una partita unica, che avrà un significato particolare per Istvan Kovacs, il primo arbitro romeno scelto per arbitrare la finale di Champions League. Kovacs ha condiviso con UEFA.COM il suo entusiasmo per essere stato designato come ufficiale di gara per l’incontro tra PSG e Inter.

LE PAROLE DI KOVACS – «È stato fantastico ricevere la chiamata di Roberto Rosetti (direttore generale degli arbitri UEFA). È stata una chiamata molto bella, ed è una sensazione travolgente, dopo tanti anni di duro lavoro, ricevere l’assegnazione della partita della competizione per club più importante al mondo. All’inizio di ogni stagione sogni di arbitrare una finale, la Champions League è il traguardo più importante che puoi raggiungere e ne sono molto felice, non solo per me, ma anche per i miei colleghi. Vorrei ringraziare la UEFA, il Comitato arbitrale, la Federazione calcistica rumena e tutti coloro che ci hanno aiutato lungo il cammino, in particolare il nostro presidente arbitrale, Kyros Vassaras, che ha fatto un lavoro fantastico negli ultimi undici anni, e il mio mentore, István Szilágyi, che è con me da quando ho iniziato ad arbitrare. Sì, certo. Una fu nel 1997 con il Borussia Dortmund, quando Lars Ricken, appena entrato, al suo primo tocco di palla segnò un gol bellissimo da circa 35 metri nella finale contro la Juventus La seconda, per me, fu nel 1999, quando il Manchester United capovolse il risultato proprio allo scadere. Ogni lunedì guardavo un programma chiamato Euro Goals, un’ora di calcio europeo, e non vedevo l’ora di partecipare a questa competizione. Di solito non faccio colazione. Faccio una breve passeggiata di circa un’ora con la mia squadra e bevo un tè e qualche biscotto. Verso l’una pranzo, di solito pollo, pasta e insalata, e dopo dormo per una o due ore. Tre ore prima della partita mi alzo e ascolto un po’ di musica, faccio la doccia, mi rado e poi sono pronto per andare allo stadio, completamente concentrato e pronto a partire».

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