Calcionews24
·16 maggio 2025
Filippo Inzaghi: «Il Pisa in A dopo 34 anni è un’impresa incredibile. Ci siamo ispirati a un club tedesco studiandolo molto. Non cercate un nuovo Inzaghi, non fa bene»

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·16 maggio 2025
Non c’è solo Simone Inzaghi. Anche il fratello Filippo è sulla cresta dell’onda grazie alla promozione ottenuta con il Pisa. I due si ritroveranno avversari il prossimo anno in Serie A e non sarà la prima volta che si affronteranno. Oggi sul Corriere della Sera il mister dei toscani dice la sua su svariati argomenti.
EMOZIONI – «Vivo per queste emozioni. Portare il Pisa in A 34 anni dopo l’ultima volta è stata un’impresa incredibile».LA PROMOZIONE DEL PISA – «Ogni successo ha la sua storia. Questo miracolo è nato nel ritiro di Bormio quando parlando ai miei ragazzi per spingerli a credere nell’impresa avevo ricordato loro che solo Caracciolo, il capitano, era nato quando il Pisa era in A. Quando avevo accettato la proposta dei dirigenti, la nostra idea era quella di partire nascosti per poi dare la zampata al momento opportuno. Penso di aver toccato le corde giuste dei giocatori: “Possiamo fare la storia ed esibirci a San Siro il prossimo anno”. Mi hanno seguito».IL SUO MODELLO – «Premesso che i tecnici che rappresentano i miei punti di riferimento sono mio fratello Simone e Ancelotti, io e il mio staff abbiamo studiato il Bayer Leverkusen. Abbiamo analizzato tanti video e cercato di replicare quel modello di gioco basato sulla pressione alta agli avversari e sulla compattezza. Ovviamente con i nostri mezzi e le nostre caratteristiche».LA SERIE A – «Avere avuto buoni maestri mi ha aiutato a crescere. In A però si gioca un altro sport, cercheremo di salvarci».LA CRISI DEL MILAN – «Sono e resto tifoso rossonero, il Milan è la mia vita e vorrei sempre vederlo in corsa per ogni obiettivo. Mi auguro che il prossimo sia l’anno del Diavolo, l’Europa è il palcoscenico che merita».C’É UN NUOVO INZAGHI – «L’unico è Edoardo Inzaghi, mio figlio… Non mi piace fare paragoni: quando sono arrivato al Milan se mi avessero accostato a Van Basten o Weah mi avrebbero solo caricato di responsabilità. Per un attaccante è un grande peso essere definito il nuovo Inzaghi o Paolo Rossi: lasciamo perdere. In questo campionato mi sono piaciuti molto, fra i giovani della B, Pio Esposito dello Spezia e Matteo Tramoni del mio Pisa, profili che potrebbero diventare utili in futuro anche per la nostra Nazionale».