Lazionews24
·22 luglio 2024
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Intervenuto ai microfoni di tag24.it, Antonio Filippini ha parlato di molti temi che riguardano l’attualità della Lazio. Queste le sue parole:
PAROLE – «Laurienté e Simeone? Penso che entrambi potrebbero far parte della rosa biancoceleste. La Lazio è sempre stata competitiva e in questi anni si è confermata a livello assoluto. Io li vedrei bene entrambi. Castrovilli? Mi è sempre piaciuto come centrocampista. E’ uno che abbina la quantità alla qualità e credo sia un giocatore importante e un grandissimo acquisto. Sicuramente andrà valutata la sua condizione fisica, perché negli ultimi due anni purtroppo non ha potuto giocare spesso, a causa degli infortuni. Mi auguro che lo staff medico della Lazio, insieme allo staff di Baroni, possano rimetterlo in sesto al 100%. Dovranno farlo lavorare al massimo per consentirgli di fare la differenza.
In attacco, dopo la partenza di Ciro Immobile, che è sempre stato in questi anni il capocannoniere biancoceleste, servirà qualcosa di importante. Va rimpiazzato bene e non è semplice. Sono gli attaccanti che fanno fare il salto di qualità alle squadre e quindi sì, mi aspetto che venga fatto ancora qualcosa. Obiettivi? Penso che la Lazio stia rinnovando completamente la squadre e quindi servirà un periodo di adattamento e tanta pazienza. Bisognerà entrare in confidenza con le idee del nuovo allenatore e si dovranno conoscere bene i calciatori, all’interno dello spogliatoio. Fare un campionato a ridosso dell’Europa League sarà l’obiettivo di questa squadra. Potrebbe anche arrivare qualcosa di più, ma questo è l’obiettivo minimo.
L’amichevole contro la Triestina? Penso che sia meglio essere stanchi in questo periodo che durante il campionato. Va bene che la preparazione sia così e ci stanno delle partite amichevoli sottotono. Baroni è un ottimo allenatore e in questi anni ha dimostrato di essere uno dei più bravi in circolazione. I risultati parlano per lui e credo che si sia meritato la Serie A sul campo. Poi si è confermato e ora questa è la destinazione giusta per salire di livello. Il capitano? Solitamente la fascia si dà a chi è nel club da maggior tempo, ma non per forza andrà così. Spesso il capitano non è chi indossa la fascia, ma un leader all’interno dello spogliatoio. Potrebbe anche venir fuori qualche nome di quelli che non si stanno leggendo in questi giorni. Quel che è certo è che dovrà essere un giocatore importante e che sia riconosciuto dai compagni».
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