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·19 ottobre 2024

FIGC, più autonomia alle leghe: ma è stallo sui pesi elettorali

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Dopo mesi di tensioni, accelerazioni e pressioni esterne, in particolare dalla politica, sul futuro della FIGC, è stata elaborata una bozza di modifica dello statuto. Come riporta il Corriere dello Sport, il presidente federale Gravina l’ha presentata ieri alle varie componenti con l’obiettivo di smorzare le richieste di parte in vista del 4 novembre, data dell’assemblea straordinaria che, prima dell’approvazione dell’emendamento Mulé, era stata pensata per le elezioni. La nuova legge attribuisce maggior potere alle leghe professionistiche, basandosi sul “contributo economico apportato al sistema” e su una “equa rappresentanza”.

Prima ancora di entrare nel merito dei numeri e dei pesi politici, il presidente della FIGC ha cercato di avviare una discussione sui contenuti, proponendo una maggiore autonomia (e più responsabilità?) per le leghe.


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Queste ultime già godono di una certa autodeterminazione su vari aspetti, come l’organizzazione dei tornei e la gestione dei diritti TV, ma formalmente dipendono ancora dal consiglio federale. Se questa riforma strutturale dovesse passare, ad esempio, Serie B e C potrebbero ridurre il numero di squadre nei playoff o playout, mentre la Serie A potrebbe introdurli senza dover passare per Via Allegri.

Tra i temi affrontati ieri, oltre alla questione degli extracomunitari in Serie A, è stato discusso anche il diritto di veto delle leghe sull’approvazione delle norme che le riguardano direttamente; in caso di mancato accordo, la decisione passerebbe al CONI. Tuttavia, la questione più delicata riguarderà inevitabilmente i numeri.

La Serie A, forte del testo Mulé, mira infatti a cambiare gli equilibri di potere all’interno della FIGC, cercando di ottenere il 35% della rappresentanza con 6 consiglieri (attualmente sono 3). Per arrivare a tale soglia, senza intaccare la quota dei Dilettanti (attualmente al 34%), si dovrebbe però ridurre la rappresentanza di atleti e allenatori, che insieme rappresentano il 30% in base alla legge Melandri, una norma complessa da modificare. Il prossimo incontro è previsto per il 23 ottobre.

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