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·25 settembre 2024
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José Mourinho, allenatore del Fenerbahce, ha parlato in conferenza stampa in vista dell’esordio in Europa League contro l’Union Saint-Gilloise. Il portoghese ha spiegato perché ha deciso di non parlare dopo la sconfitta nel derby contro il Galatasaray.
MURINHO CONTRO I GIORNALISTI – «La mia mancata partecipazione alla conferenza stampa quel giorno non ha nulla a che vedere con il risultato o con qualsiasi altra cosa. C’è una situazione che è giusta o non giusta. La prossima partita sarà la stessa per me. Non appena la partita sarà finita, andrò all’intervista lampo, che è la logica dell’intervista lampo. L’intervista flash non si fa 20 minuti dopo la fine dell’incontro, ma subito dopo. Dopo, si aspettano 15-20 minuti per la conferenza stampa, 30 minuti se necessario. Ma aspettare 70 minuti è irrispettoso. Se pensate che abbia mancato di rispetto, sono io che penso che abbiate mancato di rispetto voi a me. Sapete a che ora abbiamo lasciato lo stadio quel giorno, anche se non ho partecipato alla conferenza stampa. Se avessi partecipato alla conferenza stampa, probabilmente saremmo partiti alle 3. Il giorno dopo eravamo qui alle 10. Abbiamo analizzato la partita che abbiamo giocato e abbiamo analizzato la squadra dell’Union-Saint Gilloise. I nostri giocatori sono arrivati nella struttura alle 3 del mattino e ci siamo allenati domenica. Ieri ci siamo allenati qui e l’allenamento che abbiamo fatto ieri è stato un allenamento lungo per noi».
COMPLIMENTI ALL’ARBITRO – «Abbiamo giocato, tra l’altro, in condizioni normali, non bisogna guardare solo dal proprio punto di vista. C’è una seconda squadra. La squadra rivale. A volte possono giocare meglio di te, a volte possono meritare più di te, a volte possono essere più fortunati di te, a volte piccoli momenti possono essere a loro favore, ma alla fine, mentre valutiamo tutto questo, non dobbiamo dimenticare questo. C’è un’altra squadra contro di loro. In questa partita, non dico per quanto riguarda l’arbitro, ma piccoli dettagli sono stati decisivi. Mi congratulo con l’arbitro per aver condotto il suo lavoro in modo equilibrato. Come ho detto, se c’è qualcuno da criticare, siamo io e i miei giocatori».
REAZIONE – «Per quanto riguarda la motivazione posso dire quanto segue: ovviamente quando si perde una partita si soffre. Quando si perde una partita importante, si soffre due volte. Soprattutto se si perde un derby, il dolore è triplo. Pertanto, non posso dire “non stiamo soffrendo”, non posso dire “non abbiamo sofferto”. Non posso dire che siamo le persone più felici a Istanbul in questo momento, ma siamo professionisti e dobbiamo mostrare una reazione».
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