Inter News 24
·4 settembre 2024
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Intervistato dal Corriere della Sera, Gianfelice Facchetti ha affrontato alcuni temi legati all’Inter, da Oaktree a Inzaghi, passando per i singoli giocatori.
INIZIO SPRINT – «Ha ricominciato da dove aveva terminato. Anche con il Genoa, pur pareggiando ha mostrato quella voglia e determinazione che rappresentano la cifra stilista dell’Inter. Con buona pace di chi pensava che, dopo lo scudetto, i giocatori non sarebbero riusciti a esibire la stessa abnegazione, contro l’Atalanta la squadra ha disputato una gara altamente spettacolare».
SUL MONZA – «Sarà un primo snodo importante della stagione. Va detto che pur dopo il cambio di proprietà emerge una grande compattezza fra dirigenti, tecnico, giocatori e ambiente. Una sensazione di unità che rafforza la squadra. All’Inter c’è una grande semplicità e chiarezza nella distribuzione dei compiti. Anche nel periodo di minor liquidità i dirigenti sono stati bravi a convincere giocatori forti a scegliere l’Inter, anche se sono parametri zero».
SU OAKTREE E INZAGHI – «Il fondo è entrato in punta di piedi affidandosi a manager che già c’erano e che stavano svolgendo un ottimo lavoro. Riflettevo su un fatto: nella storia ci siamo sempre affidati a tecnici che sembravano sergenti e ci spingevano in campo quasi con il motto “noi contro tutti”. Simone rappresenta la discontinuità: ha un modo di stemperare le tensioni e di far star bene i giocatori che lo rende simile ad Ancelotti. Teniamocelo stretto».