Fabrizio Biasin: “Calcio femminile? Un movimento in difficoltà. Nazionale positiva ma alle spalle c’è un disastro” | OneFootball

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·18 luglio 2025

Fabrizio Biasin: “Calcio femminile? Un movimento in difficoltà. Nazionale positiva ma alle spalle c’è un disastro”

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“Per fortuna la Nazionale sta dando molto bene, e ci auguriamo che arrivi fino in fondo, sperando che serva anche per portare un po’ di attenzione a un movimento che in questo momento è veramente in difficoltà”. A dirlo è stato Fabrizio Biasin, apprezzato giornalista, che durante il podcast di ‘Cronache di Spogliatoio’ ha parlato di calcio femminile sul quale ha aggiunto: “Ci siamo accorti che c’è un Europeo, sul quale sino a qualche giorno fa in Italia non c’era troppo clamore nonostante le buone prestazioni della Nazionale. Finalmente abbiamo riacceso i riflettori su un movimento che non sta vivendo un bel periodo”.

Biasin poi continua a spiegare sottolineando: “Alle spalle della Nazionale che sta facendo benissimo, infatti, c’è un disastro. C’è un delirio di cose che non funzionano dalla Serie B, alla Serie C a scendere. Stanno sparendo squadre in grande numero, perché non hanno le possibilità di iscriversi, e ragazze che vengono trattate economicamente in una maniera imbarazzante. Dell’Europeo femminile si è parlato veramente poco fino a ieri, praticamente come se non esistesse, quindi ti fa capire qual è il polso su questa cosa. Adesso improvvisamente tutti con Soncin e le ragazze dell’Italia”.


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Con lui a parlare di calcio femminile anche Giuseppe Pastore che aggiunge: “In diversi stadi della Svizzera si sono viste 25.000 persone. Anche nel quarto contro la Norvegia c’erano molti italiani, vuoi per passione o per motivi anche geografici, quindi c’è un’Italia non indifferente al movimento. Per carità i numeri non saranno quelli del seguito del maschile, e forse non lo saranno mai, però i 2 milioni e mezzo che hanno seguito il match da casa contro la Norvegia è un dato rilevante. Ora martedì affronteremo una partita storica per il calcio italiano, dopo 28 anni, che potrebbe dare una spinta ad un movimento che è cresciuto anche come seguito”. Biasin, poi, conclude: “Siamo passati dal mondiale per club dove abbiamo visto stati mezzi vuoti, perché giocato in un mondo dove il calcio non è proprio la prima cosa, ad un Europeo dove effettivamente gli stadi sono pieni”.

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