Ex Sampdoria, Ferrero: «Ecco perchè sono il più odiato dai tifosi blucerchiati. Mi hanno minacciato, ma non ho mai avuto paura. Sull’inno dico questo» | OneFootball

Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, è tornato a parlare di alcuni momenti delicati vissuti da numero uno blucerchiato: le parole

Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, è tornato a parlare di alcuni momenti delicati vissuti durante il suo periodo da numero uno blucerchiato. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate Belve, programma condotto da Francesca Fagnani.

GIAMPAOLO – «Giampaolo mi ha definito “un rancoroso dio del Vecchio Testamento”? Magari! Fossi stato Dio non stavo qua. Questa frase l’ha letta da qualche parte, quello mica ce l’ha tutta sta intelligenza!».

ARRESTO – «Per l’indivia hanno voluto fermarmi, lì è stata colpa mia perchè quando mandi a f…qualcuno che non lo devi mandare succede questo. Non ho fatto errori, mi sono visto trenta guardie in camera d’albergo da innocente. Non ci ho creduto subito, ma dopo 7/8 giorni. Non ho sentito vergogna, ai miei figli ho detto che era un film».

SAMPDORIA – «Io volevo comprare la Roma, sono stato il più odiato dai tifosi blucerchiati. Non Ho detto mi rimpiangerete e vedo al telefono che mi fanno le canzoni e mi rimpiangono davvero perchè la Samp sta andando in Serie C, con me stava in Europa».

ERRORI – «Ho messo lo striscione “io sono io e voi non siete un c…”. Perchè i tifosi devono essere padroni delle squadre? Io ho detto “senza di me eravate tutti morti”. Il tifoso deve fare il tifoso e il presidente il presidente».

INNO SAMPDORIA – «L’inno della Sampdoria? Fa schifo davvero, due co***oni. Guarda quello della Roma, tutti a cantare. Ma ho sbagliato, da lì mi hanno cominciato a odiare perché potevo essere più diplomatico».

MINACCE – «Potevo essere più diplomatico, mi hanno minacciato di morte e mandato le testa di maiale. Ma non mi sono spaventato».