Ex Cagliari, Capradossi rivela: «Uganda? Mi hanno contattato due anni fa ed io ho…» | OneFootball

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·13 luglio 2025

Ex Cagliari, Capradossi rivela: «Uganda? Mi hanno contattato due anni fa ed io ho…»

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Elio Capradossi, ex giocatore del Cagliari ora in forza all’U Cluj, ha parlato della chiamata ricevuta dalla nazionale dell’Uganda

Elio Capradossi, ex difensore del Cagliari, ha concesso una lunga intervista al sito La Giovane Italia, ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera. Un passaggio particolarmente significativo, sul quale si è soffermato, è stato quello della chiamata della nazionale di calcio dell’Uganda. Dopo aver completato tutta la trafila nelle selezioni giovanili italiane, il classe ’96 ha preso la decisione importante di accettare la convocazione dal paese africano!

Un percorso nelle giovanili dell’Italia

La carriera di Elio Capradossi, fin dalle prime battute, è stata caratterizzata da un percorso di alto livello nelle nazionali giovanili italiane. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Roma, ha vestito le maglie azzurre delle varie categorie. Questa trafila è stata fondamentale per la sua formazione, permettendogli di confrontarsi con i migliori talenti italiani della sua generazione e di acquisire esperienza a livello internazionale. Le aspettative su di lui erano alte, e molti lo vedevano come un potenziale futuro pilastro della difesa azzurra.


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La scelta del cuore: UgandaNonostante il cammino intrapreso con l’Italia, il destino di Capradossi ha preso una piega diversa. Il difensore ha raccontato come sia arrivata la chiamata della nazionale dell’Uganda, un’opportunità che lo ha messo di fronte a una scelta profonda e significativa. Essendo il paese d’origine di sua madre, l’Uganda rappresenta un legame familiare e culturale indissolubile.

Accettare questa convocazione non è stata solo una decisione sportiva, ma un vero e proprio atto di amore e riconoscimento delle proprie radici. Dopo anni trascorsi a rappresentare l’Italia, Capradossi ha optato per un percorso che lo lega in modo ancora più intimo alla sua storia personale, dimostrando un forte attaccamento alla terra di provenienza della sua famiglia. Questa scelta, spesso complessa per i calciatori con doppia nazionalità, evidenzia il desiderio di Elio di onorare entrambe le sue origini. Le sue parole:

«Uganda? La federazione ugandese mi ha contattato un paio d’anni fa. Prima non c’erano mai stati contatti ufficiali. Io sento entrambe le mie radici, quindi ho accettato con piacere. È stato bello anche giocare subito in gare ufficiali: qualificazioni alla Coppa d’Africa e ora a quelle per il Mondiale. Mi trovo molto bene. Il calcio africano è diverso, ma mi sono ambientato facilmente. In Uganda si parla inglese, quindi nessun problema di comunicazione. Mi ha colpito anche il livello crescente delle infrastrutture e dell’organizzazione».

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